giovedì 31 dicembre 2009

XXVIII. CANNAVARO E BUFFON

I 2 protagonisti indiscussi della vittoria italiana a Germania 2006 sono stati il difensore e capitano della nazionale Fabio Cannavaro e il portiere Gianluigi Buffon. Di solito una squadra vittoriosa viene ricordata per il suo goleador che con le sue reti la porta alla vittoria, nel caso dell’Italia a Germania 2006 non è stato così. I due giocatori sono ancora in attività per cui le brevi biografie che faranno seguito saranno incomplete; nel caso di Buffon ci auguriamo che in futuro la sua biografia possa essere aggiornata con ulteriori successi che conseguirà con l’Italia.


FABIO CANNAVARO


Fabio Cannavaro è nato a Napoli il 13 settembre 1973, è cresciuto nelle giovanili del Napoli e faceva il raccattapalle durante Italia – Argentina nel mondiale 1990. Inizialmente era terzino di fascia, successivamente si è trasformato in difensore centrale. Ha esordito in Serie A con la maglia del Napoli il 7 marzo 1993 contro la Juventus. Nel 1993 divenne titolare con il Napoli per via della partenza di tutti i giocatori importanti per far fronte ai problemi economici della società partenopea. Vinse 2 titoli europei con la nazionale giovanile nel 1994 e nel 1996. Nel 1995 il Parma lo acquistò, vi rimase fino al 2002 e vinse 2 Coppe Italia, una Supercoppa Italiana ed una Coppa Uefa. Nel gennaio 1997 esordì in nazionale, in amichevole contro l'Irlanda del Nord. Dal 2002 al 2004 giocò nell’Inter ma non ebbe molta fortuna a causa degli infortuni. Nel 2004 ci fu il passaggio alla Juventus, in 2 anni vinse 2 scudetti che vennero revocati per la sentenza di Calciopoli; ci furono grandi polemiche quando dichiarò che le vittorie della Juventus erano pulite, negando l’evidenza. Con la nazionale ha disputato 4 mondiali, vincendo quello del 2006 da protagonista assoluto in difesa, ed è stato il primo ad alzare la Coppa del Mondo. E’ stato un mondiale impeccabile il suo: molto attento, preciso, nemmeno un ammonizione, i suoi compagni di difesa si sentivano sicuri con lui ed era molto bravo a far ripartire la squadra in attacco superando il centrocampo. I tifosi italiani gli hanno attribuito il nomignolo di "Nuovo Muro di Berlino". Dopo l’abbandono di Maldini nel 2002 è divenuto capitano della nazionale; proprio a Maldini ha strappato il primato di presenze con la maglia azzurra: ha concluso la carriera in azzurro collezionando 136 presenze, delle quali 76 da capitano, anche in questo caso si è trattato di primato assoluto che gli sarà strappato da Buffon qualche anno dopo. Ha vinto il pallone d’oro alla fine del 2006, quando avendo cambiato casacca, indossava la maglia del Real Madrid; troppo umiliante per lui giocare in Serie B con la Juventus nella stagione 2006 – 2007. Con il Real Madrid ha vinto 2 campionati spagnoli e nel settembre 2009 è tornato alla Juventus ma molti dei tifosi non hanno dimenticato il tradimento quando la squadra navigava in cattivissime acque, è stata un'annata da dimenticare per la Juventus, egli al termine della stagione si è trasferito negli Emirati Arabi Uniti, nella squadra dell'Al Alhi, dove ha concluso la carriera nel 2011. Ha partecipato ai mondiali 2010 disputati in Sudafrica ed è stata la sua ultima esperienza con la maglia azzurra: è stata un'esperienza amara perché l'Italia è uscita al prima turno del torneo. Gli sono state conferite le onoreficenze dal Capo dello Stato di "Cavaliere al Merito Repubblica Italiana" nel luglio 2000 e di "Ufficiale al merito della Repubblica Italiana" nel dicembre 2006. E' sposato ed ha tre figli. Dopo il ritiro da calciatore ha intrapreso la carriera da allenatore.

CARRIERA DI CANNAVARO

1992-1995 Napoli 58 presenze (1 rete)
1995-2002 Parma 212 presenze (4 reti)
2002-2004 Inter 50 presenze (2 reti)
2004-2006 Juventus 74 presenze (6 reti)
2006-2009 Real Madrid 94 presenze (0)
2009-2010 Juventus 27 presenze (0)

2010-2011 Al Alhi 16 presenze (2 reti)

Ha vinto con le squadre di società:

2 Coppe Italia (Parma: 1998-1999, 2001-2002), 1 Supercoppa italiana (Parma 1999), 1 Campionato italiano revocato (Juventus: 2004-2005), 2 Campionati spagnoli (Real Madrid: 2006-2007, 2007-2008), 1 Supercoppa di Spagna (Real Madrid 2008), 1Coppa UEFA (Parma 1998-1999).

Nazionale:

Ha totalizzato 136 presenze con la nazionale A dal 1997 (segnando 2 reti) ed è stato per qualche tempo primatista assoluto. Ha vinto 2 Campionati d'Europa Under-21 (1994, 1996) e 1 Campionato del mondo (2006).

Individualmente ha vinto:

2000: Pallone d'argento Adidas
Mondiali 2006: All-Star Team FIFPro World XI
2006: Pallone d'oro, FIFA World Player,
1 Oscar del calcio AIC: 4; Migliore difensore: 2005, 2006; Migliore italiano: 2006; Migliore assoluto: 2006.





GIANLUIGI BUFFON


Gianluigi Buffon è nato a Carrara il 28 gennaio 1978, dopo aver iniziato a giocare come portiere in piccole squadre di paese il Parma lo portò nella sua squadra giovanile nel 1991, a 13 anni. Proviene da una famiglia di sportivi: la madre Maria Stella Masocco è stata campionessa di getto del peso e lancio del disco, lo zio Dante Masocco ha giocato a livello nazionale e nella serie A1 di pallacanestro il padre Adriano è stato campione di getto del peso e le sorelle Guendalina e Veronica sono state pallavoliste affermate. È lontano parente di Lorenzo Buffon, portiere di Milan, Inter, Fiorentina e della Nazionale: Lorenzo è cugino in seconda del nonno di Gigi. Ha esordito in Serie A con il Parma a soli 17 anni, il 19 novembre 1995 contro il Milan. Quando sbalordì tutti con il suo favoloso talento divenne immediatamente titolare del Parma, silurando Luca Bucci che era un portiere di sicuro affidamento ed era anche entrato nel giro della nazionale. Con la maglia dell’Under 21 vinse il campionato europeo nel 1996. Esordì con la maglia della nazionale maggiore a Mosca il 29 ottobre 1997 contro la Russia: Pagliuca si fece male e lo rilevò; era una partita importantissima perché la nazionale si stava giocando l’accesso a Francia 98. Al Parma vi rimase sino al 2002 e vinse una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa Uefa. Un infortunio al braccio gli impedì di disputare l'europeo 2000, una volta guarito dall'infortunio indossò una maglietta con la scritta "boia chi molla", suscitando molte polemiche; altre polemiche furono suscitate quando scelse il numero 88 (presunto inneggiamento neonazista)per la sua maglietta nel Parma, così dovette ripiegare sul 77. Fu acquistato dalla Juventus insieme al compagno di squadra Thuram per la cifra di 105 miliardi di lire. Vinse lo scudetto 2001 – 2002 e partecipò da titolare al mondiale nippo – coreano dove subì 5 reti in 4 partite. Nella stagione successiva vinse un altro campionato italiano con la Juventus, l’ultimo ufficiale perché con calciopoli ne perse 2. Fu coinvolto nel giro di scommesse clandestine che mise in dubbio la sua presenza al mondiale di Germania 2006. Già nel 2001 aveva avuto problemi con la giustizia per via di un diploma falso. Durante il mondiale è stato protagonista assoluto salvando sempre il risultato, soprattutto in finale. Rimase alla Juventus quando retrocesse in Serie B a tavolino nel 2006: dopo essere volato alle stelle con il successo mondiale, scese alle stalle nella Serie B. Ha difeso la porta azzurra anche negli europei del 2008, rivestendo la fascia di capitano per l’assenza di Cannavaro, ha salvato gli azzurri dall’eliminazione contro la Romania parando un rigore, successivamente la squadra si fermò ai quarti di finale perdendo ai rigori con la Spagna. Ancora oggi indossa la casacca juventina, con la nazionale ha collezionato 142 presenze, ne sarà un punto fermo per molti anni ancora, ha tolto a Cannavaro il primato delle presenze in azzurro e potrà ambire a superare il mito di Zoff, considerato il miglior portiere italiano di tutti i tempi. La stagione 2009 - 2010 è stata deludente, sia per la Juventus, sia per la nazionale e sia per lui: la Juventus ha concluso lontano dai vertici della classifica, la nazionale è uscita disastrosamente al primo turno, senza vincere una partita, dai mondiali di Sudafrica 2010 e il suo mondiale è terminato nel primo tempo della prima partita contro il Paraguay, a causa di un grave infortunio alla schiena. Così si è dovuto operare al rientro in Italia. Dal 2011 al 2017 ha vinto sei scudetti consecutivi con la Juventus, con la maglia della nazionale è arrivato secondo agli Europei, disputati in Polonia ed Ucraina nel 2012, è uscito nuovamente al primo turno ai mondiali brasiliani del 2014, disputando due partite ed è uscito ai rigori contro la Germania a Euro 2016. Ha lasciato la nazionale dopo la mancata qualificazione a Russia 2018, dopo 176 presenze, di cui ben 80 da capitano. Nel 2019 è passato per una sola stagione al Paris Saint Germain, poi è tornato alla Juventus sino al 2021, infine è tornato al Parma in B per concludere la carriera. Il 12 dicembre 2006 gli è stata conferita dal capo dello stato l'onoreficenza di "Ufficiale al Merito della Repubblica". E' legato sentimentalmente ad Alena Seredova e da lei ha avuto due figli. Successivamente si è separato ed ha avuto un figlio dalla giornalista Ilaria D'Amico.

CARRIERA DI BUFFON

1995-2001 Parma 168 presenze (-159 reti)
2001- 2018 Juventus 509 presenze (-380 reti)
2018 - 2019 Paris Saint Germain 17 presenze (-18 reti)
2019 - 2020 Juventus 17 presenze (-15 reti)
2021 - Parma 29 presenze (-32 reti)

Ha vinto con le squadre di società:

10 Campionati italiani + 1 revocato (Juventus: 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005 revocato, 2011-2012, 2012 - 2013, 2013 - 2014, 2014 - 2015, 2015 - 2016, 2016 - 17, 2017-2018, 2019-2020); 1 Campionato italiano di Serie B (Juventus 2006-2007); 6 Coppe Italia (Parma 1998-1999, Juventus 2014 - 15, 2015 - 16, 2016 - 17, 2017-2018, 2019-2020); 7 Supercoppe Italiane (Parma 1999, Juventus: 2002, 2003, 2012, 2013, 2015, 2020); 1 Coppa UEFA (Parma: 1998-1999). 1 Campionato francese ed una Supercoppa Francese (Paris Saint Germain 2018-2019)

Nazionale:

Ha collezionato 176 presenze dal 1997 (primato assoluto), subendo 144 reti, ha vinto un Campionato d'Europa Under-21 1996 e una Coppa del Mondo 2006.

Vittorie Individuali:

Oscar del calcio AIC: 10; Migliore portiere: 1999, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2008, 2009, 2011, 2012; Fan award: 2006, 2007; Miglior calciatore europeo Under-23: 1998-1999; Portiere dell'anno IFFHS: 4 2003, 2004, 2006, 2007; Miglior giocatore UEFA: 2; Miglior portiere: 2003; Miglior giocatore dell'anno: 2003; Premio Yashin: 1 2006; FIFPro World XI: 2 2006, 2007; Primato porta inviolata in Serie A: 974 minuti.

lunedì 28 dicembre 2009

XXVII. 2006: LA QUARTA STELLA

GRANDISSIMO TRIONFO DELL’ITALIA AL MONDIALE DI GERMANIA 2006: I GIOCATORI DELLA NAZIONALE RESTARONO CONCENTRATISSIMI E NON SI CURARONO MINIMAMENTE DEI PROCESSI IN CORSO IN ITALIA PER IL PIU’GRANDE SCANDALO RIGUARDANTE LE PARTITE PILOTATE E TRUCCATE IN SERIE A, CHE COINVOLSERO PRINCIPALMENTE LA JUVENTUS E ALCUNI ELEMENTI DELLA NAZIONALE (LIPPI, BUFFON, CANNAVARO). I DIFENSORI FURONO DECISIVI: FECERO PASSARE SOLO 2 RETI (UN’AUTORETE E UN RIGORE) E SEGNARONO RETI PESANTISSIME; GLI ATTACCANTI INFLUIRONO POCHINO. TUTTO SOMMATO IL CAMMINO FU FACILE, ANCHE SE CAPITO’ QUALCHE PICCOLO INCIDENTE DI PERCORSO, IN SEMIFINALE LA SFIDA NON FU MOLTO DIFFICOLTOSA CONTRO I TEDESCHI PADRONI DI CASA E IN FINALE GLI AZZURRI SI PRESERO LA RIVINCITA SULLA FRANCIA E SUI RIGORI: ENTRAMBI IN PASSATO AVEVANO FATTO DIGERIRE TANTI BOCCONI AMARI AGLI ITALIANI. GRANDISSIMA FU LA FESTA AL CIRCO MASSIMO DI ROMA CON LA SQUADRA PER FESTEGGIARE LA VITTORIA.


Un altro allenatore vincente di Serie A, Marcello Lippi, divenne commissario tecnico della nazionale italiana di calcio nell’estate 2004 succedendo a Giovanni Trapattoni, dopo che l’Italia fu eliminata al 1° turno negli Europei 2004. Naturalmente la squadra si qualificò facilmente per il Mondiale di Germania 2006 nel biennio 2004 – 2006: finì prima nel Gruppo 5 europeo, davanti a Norvegia, Scozia, Slovenia, Bielorussia e Moldova. Un mese prima dell’inizio del Mondiale in Italia scoppiò lo scandalo delle intercettazioni telefoniche, in cui si scoprì che il direttore generale della Juventus Luciano Moggi riusciva a pilotare e a controllare il campionato italiano di Serie A in favore della Juventus. Arbitri che avrebbero dovuto rappresentare l’Italia al campionato mondiale erano suoi succubi. In quello scandalo, denominato anche Moggiopoli o Calciopoli, in continuazione della denominazione Tangentopoli di inizio ani ’90, lo scandalo che cancellò un’intera classe politica, erano coinvolti elementi di spicco della nazionale: Cannavaro, Buffon e l’allenatore Marcello Lippi, per via del figlio che era in combutta con Moggi, tramite una società di procuratori sportivi. Alla Juventus stavano per esserle revocati 2 scudetti e per la prima volta nel corso della sua gloriosissima storia stava per scendere nell’inferno della Serie B; molti invitavano la nazionale di calcio a non presentarsi per niente, oramai era malvista da Fifa, da arbitri e da tutto il sistema, o auspicavano che si presentasse senza gli juventini e senza Marcello Lippi. La Federcalcio commissariata invece non prese nessun provvedimento sulla nazionale e il Commissario Straordinario Guido Rossi ebbe fiducia nella rosa scelta da Marcello Lippi (potete vederla alla fine di questa introduzione). L’esordio mondiale per l’Italia ebbe luogo a Hannover (Stadio AWD Arena) il 12 giugno conto il Ghana (Gruppo E): 2-0 per l’Italia con reti di Pirlo e Iaquinta, subentrato al 64’ a Gilardino, la partita fu dominata dai nostri che si mangiarono altre reti. La seconda partita degli azzurri nel Gruppo E si disputò a Kaiserslautern (Stadio Fritz Walter) il 17 giugno contro gli Stati Uniti: solo 1-1 con reti di Gilardino e autorete di Zaccardo, De Rossi per una gomitata fu espulso, la stessa sorte toccò a 2 americani ma il risultato non cambiò. L’ultima partita del girone si giocò ad Amburgo (Stadio AOL Arena) il 22 giugno contro la Repubblica Ceca, il primo dentro o fuori: il difensore Materazzi aveva rilevato Nesta, al 3° infortunio in 3 mondiali consecutivi, e portò in vantaggio l’Italia, dopo alcuni miracolosi interventi di Buffon la squadra raddoppiò nel finale con Inzaghi. La nazionale azzurra qualificata agli ottavi di finale si trovò di fronte l’Australia a Kaiserslautern il 26 giugno: la partita fu più difficile del previsto perché Materazzi venne espulso con eccessiva severità dall’arbitro, dopo che la squadra era stata molte volte poco precisa sotto porta, all’ultimo minuto l’arbitro concesse un generoso rigore all’Italia, forse perché sotto senso di colpa per l’espulsione, e Totti, subentrato nella ripresa a Del Piero, lo trasformò. Fu tutto facile per gli azzurri il 30 giugno contro l’Ucraina ad Amburgo ai quarti di finale: 3-0 con reti di Zambrotta e Toni (2), che finalmente si sbloccò; Buffon e Cannavaro salvarono come al solito il risultato. A fine partita i giocatori esposero uno striscione di incoraggiamento verso Gianluca Pessotto che qualche giorno prima aveva tentato il suicidio a Torino. La semifinale contro la Germania padrona di casa si giocò a Dortmund (Westfalenstadion) il 4 luglio: la partita fu equilibrata con molte occasioni da una parte e l’altra, si andò ai supplementari nel corso dei quali la maggiore freschezza azzurra prevalse sui tedeschi stanchi per il turno precedente, negli ultimi minuti l’Italia colpì un palo e una traversa, dopodiché il terzino Grosso, che fino a 2 anni prima giocava in C2, sbloccò il risultato prima del fischio finale e subito dopo Del Piero raddoppiò. L’Italia conquistò così la sua sesta finale della sua storia mondiale, ad attenderla il 9 luglio c’era la Francia, che negli ultimi 20 anni aveva fatto piangere tante lacrime agli italiani, c’era perciò grande desiderio di rivincita. Lo stadio era l’Olympiastadion di Berlino completamente rimesso a nuovo: nel ’36 fu teatro dell’olimpiade celebrativa della potenza nazista e gli azzurri di Pozzo vi conquistarono l’oro olimpico. L’inizio della partita fu tutto in salita per l’Italia: Zidane con un cucchiaio trasformò un rigore (0-1). Al 19’ Materazzi trovò il pari di testa su calcio d’angolo (1-1). Ancora Materazzi di testa su calcio d’angolo colpì la traversa. Nella ripresa la Francia iniziò a prendere in mano la partita, era più fresca, ma all’Italia venne annullata una rete a Toni per fuorigioco. Si andò ai supplementari la Francia sfiorò la marcatura in 2 occasioni: con Ribery e con Zidane (fu miracolosa la parata di Buffon), che subito dopo venne espulso, grazie alla prova televisiva, per avere colpito Materazzi con una testata. L’Italia era troppo stanca per approfittare della superiorità numerica e si andò ai rigori. Gli italiani non erano per nulla intimoriti dal ricordo dei precedenti mondiali finiti in quel modo e in più potevano fare affidamento su Buffon che aveva fama di pararigori, invece si fece spiazzare 4 volte, per fortuna che Trezeguet tirò sulla traversa fallendo; gli azzurri quella volta non sbagliarono, Fabio Grosso realizzò l’ultimo tiro e fece consegnare a capitan Cannavaro la Coppa del Mondo che ritornava in Italia dopo 24 anni! Il telecronista Rai Marco Civoli, successore di Bruno Pizzul, urlò euforico: "il cielo sopra a Berlino è azzurro, siamo campioni del mondo!!!" Ci furono grandissimi festeggiamenti a Berlino e in tutta Italia, i tifosi erano impazziti di gioia, l’indomani la nazionale tornò in Italia: fu solennemente onorata dalle autorità politiche e dal popolo al Circo Massimo a Roma. Tutto sommato fu un cammino facile quello degli azzurri in quel mondiale, anche se con gli Usa e l’Australia potevano complicarsi la vita, solo la Germania e la Francia erano squadre di grosso calibro, ma la Germania calcisticamente è decaduta molto rispetto al passato e la Francia era la stessa che trionfò 8 anni prima, i suoi giocatori erano vecchi e a fine carriera. E’ questione anche di fortuna nei mondiali: le squadre favorite si scontrano tra loro annullandosi a vicenda, mentre un’altra trova sulla sua strada piccole nazionali. Nel 2006 la nazionale trionfò, oltre che per il cammino fortunato, anche per i difensori in forma strabiliante, risolutivi sia in difesa che in attacco, gli attaccanti influirono poco. Nel ripercorrere questa storia dell’Italia ai mondiali abbiamo appreso che quando la nostra nazionale parte favorita e senza polemica finisce sempre male, mentre quando parte sfavorita e tra scandali finisce sempre in trionfo! (o quasi)

ABBIAM VINTO! (poesia di Andrea Lucarelli)

Tutta la nostra amata penisola è in festa:
con tricolori al vento, inno nazionale;
per la quarta stella s’esce fuor di testa
ch’è conquistata al campionato mondiale.
Evviva i nostri gran campioni nostrani!
E tutti orgogliosi di essere veri italiani!

Nel mio piccolo: nel paese di Cori
una marea di persone è presente,
secchiate d’acqua volano tra gli umori
gaudiosi; alla Madonna tutta ‘sta gente
non c’è. Anche noi d’Italia parte facciam!
“Fratelli d’Italia” a squarciagola cantiam!

Tu stai bene a dire: «anche se perso hai,
rimani sempre una grandissima squadra!»
Succede che a te non ti ricorderanno mai,
ricorderanno la vincente: tutto quadra!
Fato nostro: senza cannonier trascinator,
abbiam vinto per merito dei gran difensor!

Roma ’34, Parigi ’38, Madrid ‘82
e Berlino 2006: l’ultimo il più bellino.
Domani la festa finirà: le squadre tue
del cuor verranno retrocesse a tavolino;
crudele è la legge, senza alcun conforto,
la festa presto sarà solo un lontano ricordo
Facciamo la bevuta notturna d’italianità
e auspichiamo che il sol mai sorgerà!*

*quante volte in tutte le cose vorremmo che fosse sempre festa e notte fonda e non vorremmo mai che il sole sorga per non affrontare la realtà: come quando uno prende una sbronza, la notte è il padrone del mondo ma la mattina quando si sveglia sono dolori (la notte tutti leoni la mattina tutti coglioni, si usa dire).


ITALIA 2006
C.T.: MARCELLO LIPPI

Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus) 1, Angelo Peruzzi (Lazio) 12, Marco Amelia (Livorno) 14.
Difensori:Gianluca Zambrotta (Juventus) 19, Alessandro Nesta (Milan) 13, Fabio Cannavaro (Juventus) 5, Fabio Grosso (Palermo) 3, Christian Zaccardo (Palermo) 2, Andrea Barzagli (Palermo) 6, Marco Materazzi (Inter) 23, Massimo Oddo (Lazio) 22.
Centrocampisti: Mauro G. Camoranesi (Juventus) 16, Andrea Pirlo (Milan) 21, Gennaro Gattuso (Milan) 8, Daniele De Rossi (Roma) 4, Simone Perrotta (Roma) 20, Simone Barone (Palermo) 17.
Attacanti: Francesco Totti (Roma) 10, Luca Toni (Fiorentina) 9, Alberto Gilardino (Milan) 11, Alessandro Del Piero (Juventus) 7, Filippo Inzaghi (Milan) 18, Vincenzo Iaquinta (Udinese) 15.

La squadra italiana scesa in campo a Berlino per la finale






LE PARTITE DELL’ITALIA NEL MONDIALE DI GERMANIA 2006

Hannover (Niedersachsenstadion)
Lunedì, 12 giugno 2006 ore 21:00
ITALIA – GHANA 2-0 (1-0)
IX Coppa del mondo della Fifa (Primo turno, Gruppo E, 1a gara)
ITALIA: Buffon (Juventus), Zaccardo (Palermo), Cannavaro I (Juventus) cap., Nesta (Milan), Grosso (Palermo), Perrotta (Roma), Pirlo (Milan), De Rossi (Roma), Totti (Roma), Gilardino (Milan), Toni (Fiorentina).
Sostituzioni: 56' Camoranesi (Juventus) per Totti, 64' Iaquinta (Udinese) per Gilardino, 82' Del Piero (Juventus) per Toni
C.T.: Marcello Lippi.
GHANA: Kingston, Pantsil, Kuffour, Mensah, Pappoe (46' Shilla), E. Addo, Appiah, Essien, Muntari, Asamoah Gyan (89' Tachie Mensah), Amoah (71' Pimpong).
C.T.: Dujkovic.
Arbitro: Carlos Simon (Brasile)
Reti: 40' Pirlo, 83' Iaquinta
Spettatori: 43.000

Kaiserslautern (Fritz Walter Stadion)
Sabato, 17 giugno 2006 ore 21:00
ITALIA – U.S.A. 1-1 (1-1)
IX Coppa del mondo della Fifa (Primo turno, Gruppo E, 2a gara)
ITALIA: Buffon (Juventus), Zaccardo (Palermo), Nesta (Milan), Cannavaro I (Juventus) cap., Zambrotta (Juventus), Perrotta (Roma), Pirlo (Milan), De Rossi (Roma), Totti (Roma), Toni (Fiorentina), Gilardino (Milan).

Sostituzioni: 35' Gattuso (Milan) per Totti, 53' Del Piero (Juventus) per Zaccardo, 60' Iaquinta (Udinese) per Toni,
C.T.: Marcello Lippi
U.S.A.: Keller, Cherundolo, Pope, Onyewu, Bocanegra, Dempsey (62' Beasley), Mastroeni, Reyna, Convey (50' Conrad), Donovan, Mc Bride.
C.T.: Bruce Arena
Arbitro: Larrionda (Uruguay)
Reti: 22' Gilardino (I), 26' aut. Zaccardo (U)
Spettatori: 46.000
Note: 27' espulso De Rossi, 45' espulso Mastroeni , 47' espulso Pope

Amburgo (AOL Arena)
Giovedì, 22 giugno 2006 ore 16:00
ITALIA – REPUBBLICA CECA 2-0 (1-0)
IX Coppa del mondo della Fifa (Primo turno, Gruppo E, 3a gara)
ITALIA: Buffon (Juventus), Zambrotta (Juventus), Nesta (Milan), Cannavaro I (Juventus) cap., Grosso (Palermo), Gattuso (Milan), Pirlo (Milan), Perrotta (Roma), Camoranesi (Juventus), Totti (Roma), Gilardino (Milan).
Sostituzioni: 17' Materazzi (Inter) per Nesta, 60' Inzaghi I (Milan) per Gilardino, 73' Barone (Palermo) per Camoranesi.
C.T.: Lippi
REPUBBLICA CECA: Cech, Grygera, Kovac (76' Heinz), Rozenhal, Jankulovski, Polak, Poborski (46' Stajner), Rosicky, Nedved, Plasil, Baros (63' Jarolim).
C.T.: Bruckner
Arbitro: Archundia (Messico)
Reti: 26' Materazzi, 88' Inzaghi I
Spettatori: 50.000
Note: 44' espulso Polak

Kaiserslautern (Fritz Walter Stadion)
Lunedì, 26 giugno 2006 ore 17:00
ITALIA – AUSTRALIA 1-0 (0-0)
IX Coppa del mondo della Fifa (ottavi di finale)
ITALIA: Buffon (Juventus), Zambrotta (Juventus), Materazzi (Inter), Cannavaro I (Juventus) cap., Grosso (Palermo), Perrotta (Roma), Pirlo (Milan), Gattuso (Milan), Toni (Fiorentina), Gilardino (Milan), Del Piero (Juventus)
Sostituzioni: 46' Iaquinta (Udinese) per Gilardino, 56' Barzagli (Palermo) per Toni, 75' Totti (Roma) per Del Piero
C.T.: Lippi.
AUSTRALIA: Schwarzer, Moore, Neill, Chipperfield, Sterjovski (82' Aloisi), Culina, Grella, Cahill, Bresciano, Wilkshire, Viduka.
C.T.: Hiddink
Arbitro: Medina Cantalejo (Spagna)
Scorers: 94' Totti rig.
Spettatori: 46.000
Note: 50' espulso Materazzi

Amburgo (AOL Arena)
Venerdì, 30 giugno 2006 ore 21:00
ITALIA – UCRAINA 3-0 (1-0)
IX Coppa del mondo della Fifa (quarti di finale)
ITALIA: Buffon (Juventus), Zambrotta (Juventus), Cannavaro I (Juventus) cap., Barzagli (Palermo), Grosso (Palermo), Camoranesi (Juventus), Gattuso (Milan), Pirlo (Milan), Perrotta (Roma), Totti (Roma), Toni (Fiorentina)
Sostituzioni: 68' Oddo (Lazio) per Camoranesi, 77' Zaccardo (Palermo) per Gattuso, 68' Barone (Palermo) per Pirlo.
C.T.: Lippi.
UCRAINA: Shovkovskyi, Gusev, Rusol (45' Vaschuk), Sviderskiy (19' Vorobey), Nesmachnyi, Husin, Shelayev, Tymoschuk, Kalinichenko, Milevskyy (71' Byelik), Shevchenko.
C.T.: Blochin.
Arbitro: De Bleeckere (Belgio)
Reti: 6' Zambrotta, 59' & 69' Toni
Spettatori: 50.000

Dortmund (Westfalenstadion)
Martedì, 4 luglio 2006 ore 21:00
GERMANIA – ITALIA 0-2 d.t.s (0-0, 0-0, 0-0, 0-2)
IX Coppa del mondo della Fifa (semifinali)
GERMANIA: Lehmann, Friedrich, Metzelder, Mertesacker, Lahm, Schneider (82' Odonkor), Kehl, Ballack, Borowski (71' Schweinsteiger), Podolski, Klose (110' Neuville).
C.T.: Jurgen Klinsmann.
ITALIA: Buffon (Juventus), Zambrotta (Juventus), Materazzi (Inter), Cannavaro I (Juventus) cap., Grosso (Palermo), Perrotta (Roma), Pirlo (Milan), Gattuso (Milan), Camoranesi (Juventus),
Totti (Roma), Toni (Fiorentina)
Sostituzioni: 73' Gilardino (Milan) for Toni, 91' Iaquinta (Udinese) for Camoranesi, 104' Del Piero (Juventus) per Perrotta
C.T.: Marcello Lippi
Arbitro: Archundia (Messico)
Reti: 118' Grosso 120' Del Piero
Spettatori: 65.000

Berlino (Olympiastadion)
Domenica, 9 luglio 2006 ore 20:00
ITALIA – FRANCIA 1-1 d.t.s. (1-1, 0-0, 0-0, 0-0) 5-4 d.c.r.
IX Coppa del mondo della Fifa (finale)
ITALIA: Buffon (Juventus), Zambrotta (Juventus), Cannavaro I (Juventus) cap., Materazzi (Inter), Grosso (Palermo), Pirlo (Milan), Gattuso (Milan), Camoranesi (Juventus), Totti (Roma), Perrotta (Roma), Toni (Fiorentina)
Sostituzioni: 61' Iaquinta (Udinese) per Totti, 61' De Rossi (Roma) per Perrotta, 85' Del Piero (Juventus) per Camoranesi
C.T.: Marcello Lippi
FRANCIA: Barthez, Sagnol, Thuram, Gallas, Abidal, Vieira (55' Diarra), Makelele, Ribery (99' Trezeguet), Zidane, Malouda, Henry (106' Wiltord).
C.T.: Domenech
Arbitro: Elizondo (Argentina)
Reti: 7' Zidane (F) rig., 19' Materazzi (I)
Regori: Pirlo rete, Wiltord rete, Materazzi rete, Trezeguet traversa, De Rossi rete, Abidal rete, Del Piero rete, Sagnol rete, Grosso rete
Spettatori: 69.000
Note: 110' espulso Zidane




mercoledì 23 dicembre 2009

XXVI. 2002: UN’ALTRA COREA, SOLO PER L’ARBITRO?

CI FU UN GRANDISSIMO OTTIMISMO ALLA VIGILIA DEL MONDIALE DI COREA DEL SUD E GIAPPONE DEL 2002: LA NOSTRA NAZIONALE ERA CONSIDERATA UNA DELLE GRANDI FAVORITE ALLA VITTORIA. MA NEL 1° TURNO L’ITALIA VINSE FACILMENTE SOLO CON L’ECUADOR, CON LA CROAZIA PERSE, RECRIMINANDO PER DELLE RETI REGOLARI ANNULLATE, COL MESSICO PAREGGIO’ SOFFRENDO E PASSO' PER L’INASPETTATA SCONFITTA DELLA CRAOZIA. AGLI OTTAVI DI FINALI I PADRONI DI CASA DELLA COREA DEL SUD, PROTETTI DALLA FIFA E DALL’ARBITRO MORENO, RIMANDARONO A CASA GLI AZZURRI; MA SENZA ALCUNE STUPIDAGGINI ITALIANE SI SAREBBE POTUTO VINCERE ANCHE CONTRO I POTERI FORTI: FU TROPPO SEMPLICE TROVARE IL FACILE ALIBI DELL’ARBITRO.

Uno dei più vincenti allenatori delle squadre di società Giovanni Trapattoni divenne cittì della nazionale italiana nell’estate 2000, subentrando al dimissionario Dino Zoff che aveva guidato la nazionale italiana agli europei di quell’anno: dopo aver vinto la semifinale contro l’Olanda, ai rigori e facendo catenaccio, perse la finale contro la Francia ai supplementari, quando a pochi secondi dal termine sembrava scontata la vittoria italiana. Trapattoni era un vecchio stampo dal punto di vista tecnico, anche se cercava di adattarsi alle nuove esigenze di gioco, ma come selezionatore aveva buon occhio. Alle eliminatorie europee del mondiale 2002, nel Gruppo 8, l’Italia si classificò al primo posto con 20 punti, davanti a Romania, Georgia, Ungheria e Lituania. Alla vigilia di quel mondiale le grandi favorite erano Argentina, Brasile, Francia e Italia, quest’ultima in virtù del fatto che tra gli attaccanti c’erano giocatori che stavano facendo meraviglie: Inzaghi, Del Piero, Totti e Vieri. Tra i pali c’era Buffon, la promessa (mantenuta) che dopo essersi fatte le ossa finalmente era pronto per la grande avventura, in difesa capitan Maldini era in procinto di abbandonare la nazionale dopo il mondiale e al suo fianco c’erano Nesta, Panucci, Cannavaro, Coco e Materazzi. Gli elementi di spicco del centrocampo erano: Tommasi, Zambrotta, Zanetti, Di Livio, Doni e Gattuso. L’Italia era collocata nel Gruppo G, le cui partite era previsto che si giocassero in Giappone (quando in Europa era mattina), con Ecuador, Croazia e Messico. Il 3 giugno a Sapporo (Stadio Dome) l’Italia giocò contro l’Ecuador e vinse facilmente 2-0 con doppietta di Vieri. Alla seconda partita dell’Italia contro la Croazia, l’8 giugno allo Stadio Kashima di Ibaraki, furono guai amari: a Vieri venne annullata una rete regolare, dopodiché portò in vantaggio la nazionale, subito dopo l’Italia venne raggiunta e superata, nel finale la squadra colpì un palo interno, ad Inzaghi venne annullata un’altra rete regolare e Nesta si fece si infortunò nuovamente. Bisognava assolutamente vincere il 13 giugno ad Oita (Stadio Big Eye) contro il Messico per passare il turno. Nel 1° tempo di quella gara l’Italia ebbe buone occasioni per portarsi in vantaggio, le fu annullata pure un’ennesima rete regolare, ma fu il Messico a passare con Borgetti, grazie ad una disattenzione di Maldini; l’Italia era fuori ma arrivò la notizia del sorprendente vantaggio dell’Ecuador contra la Croazia, così gli azzurri trovarono le energie per pareggiare con Del Piero e così passare agli ottavi di finale. Ad attendere l’Italia il 18 giugno a Daejeon (Corea del Sud), Stadio Word Cup, c’erano i padroni di casa. Quel giorno l’altro paese organizzatore della manifestazione, ovvero il Giappone, era stato eliminato perciò tutti temevano che la Fifa spingesse per mandare avanti la Corea, per non far perdere interesse per i campionati del mondo in quei paesi. Una marea rossa di tifosi coreani accolse gli italiani con un augurale “Again 1966” (un altro 1966), aspettandosi che fosse di buon auspicio ai fini della sconfitta italiana. Al 5’ fu già rigore per la Corea: Ahn si fece parare il tiro da Buffon; Al 18’ l’Italia si portò in vantaggio con Vieri, poi si chiuse, ma la Corea non si rese particolarmente pericolosa nel corso della partita. All’88’ i sudcoreani, al secondo tiro in porta della partita pareggiarono, complice un grossolano errore difensivo italiano di Panucci; un minuto dopo Vieri avrebbe potuto chiudere la pratica ma tirò alto un invitante pallone. Nei supplementari si rese protagonista l’arbitro ecuadoregno Moreno: non concesse un rigore a Totti e lo espulse per simulazione, fermò Tommasi lanciato a rete per un inesistente fuorigioco (quell’azione fu subito fermata non si può parlare di rete annullata). Al 117’ arrivò la beffa finale con Ahn che di testa insaccò, superando in elevazione un Maldini alla 126ma e ultima partita in nazionale, il quale deluse molto in quel mondiale. Nel corso di quell’estate in Italia si parlò solo dell’arbitro e delle sue malefatte, ciò salvò la panchina a Trapattoni, ma nessuno vide i limiti della squadra, già molto agonizzante nella prima fase, nonostante le ingiustizie arbitrali, se avesse osato di più e fosse stata più precisa avrebbe vinto facilmente contro la Corea del Sud e contro la Fifa.

NON SAPPIAM PERDERE (poesia satirica di A.L.)

Il pianeta calcio penetra in ogni dove!/Irrompe in tradizionali composizioni /(patriottiche e religiose), che smuove;/ma patria e fede entrano in situazioni/particolari: il motivo lo tengo per me/ed all’intelletto vostro capir ‘l perché.

Nell’ultima calcistica coppa del mondo,/la critica lava accumulata in profondità,/da vulcanica stampa emerse dal fondo;/coprì mondialmente nostre incapacità:/si pensò, in schermi, all’arbitro a linciar,/nei giornali e nella rete solo ad insultar.

Si scavò in bancari conti del direttore/della gara, a trovare quella corruzione;/egli seccato paragonò noi al dittatore./Azzeccato fu quell’ignobile paragone:/antidemocraticamente la prendemmo/con lui e nostri sbagli nascondemmo.

Again 1966! E l’altra Corea si rievocò!/ Non dei regali buttaron l’utile iniziale,/ma nostri abbagli; la perdita ci castigò,/pure per facili reti errate, dal mondiale./Si parlò di espulsione e rete annullata(?),/ma se quell’azione fu subito fermata!?!

Eh, il calcio è diventato una religione, /ove giocatori non guardano al colore, /di più guardano ingaggi e televisione; /così pensan più all’onere che all’onore: /tant’è vero che li dobbiam strapregar, /per la lode patriottica, a fargli intonar.

Giovin talenti nostri per un veto pazzo,/ son chiusi dalla fantomatica Comunità;/ciò non sentono calciofili da strapazzo,/ che passan i mesi con gran polemicità./Se ne fregò il “pio Trap”: diede visione/di cattolicità italica, in mondovisione.

Bisogna cambiare, ve l’ho detto come!/Non si può andar avanti con il nome!




ITALIA 2002
C.T.: GIOVANNI TRAPATTONI
Portieri
: 1 – Gianluigi Buffon (Juventus), 22 – Francesco Toldo (Inter), 12 – Christian Abbiati (Milan).
Difensori: 5 – Fabio Cannavaro (Parma), 13 – Alessandro Nesta (Lazio), 3 – Paolo Maldini (Milan), 2 – Christian Panucci (Roma), 23 – Marco Materazzi (Inter),15 – Marc Iuliano (Juventus), 4 – Francesco Coco (Barcellona).
Centrocampisti: 19 – Gianluca Zambrotta (Juventus), 14 - Luigi Di Biagio (Inter), 6 – Cristiano Zanetti (Inter), 8 – Gennaro Gattuso (Milan), 17 – Damiano Tommasi (Roma), 16 – Angelo Di Livio (Fiorentina,11 - Cristiano Doni (Atalanta).
Attaccanti: 21 – Christian Vieri (Inter), 7 - Alessandro Del Piero (Juventus), 9 – Filippo Inzaghi (Milan), 10 – Francesco Totti (Roma), 20 – Vincenzo Montella (Roma), 18 – Marco Delvecchio (Roma).





IL CAMMINO DELL’ITALIA AL MONDIALE DI COREA DEL SUD/GIAPPONE 2002


Sapporo(Sapporo Dome)
Lunedì, 3 giugno 2002 ore 20:30
ITALIA – ECUADOR 2-0(2-0)
VIII Coppa del Mondo della Fifa (1° turno, Gruppo G 1a partita)
ITALIA: Buffon(Juventus), Panucci(Roma), Cannavaro(Parma), Nesta(Lazio), Maldini(Milan) cap., Zambrotta(Juventus), Tommasi(Roma), Di Biagio(Inter), Doni(Atalanta), Totti(Roma), Vieri(Inter).
Sostituzioni: 69' Gattuso(Milan) per Di Biagio, 64' Di Livio(Fiorentina) per Doni, 74' Del Piero(Juventus) per Totti.
C.T.: G. Trapattoni.
ECUADOR: Cevallos, De La Cruz, Hurtado, Poroso, Guerron, Mendez, E. Tenorio (59' Ayovi), Obregon, Chala (86' Asencio), Aguinaga (46' C. Tenorio), Delgado.

C.T.: H. D. Gomez.
Arbitro: Hall (Usa).
Reti: 7' e 27' Vieri (I)
Spettatori: 35.000.

Ibaraki (Kashima Stadium)
Sabato 8 giugno 2002 ore 18:00
ITALIA – CROAZIA 1-2(0-0)
VIII Coppa del Mondo della Fifa (1° turno, Gruppo G 2a partita)
ITALIA: Buffon(Juventus), Panucci(Roma), Nesta(Lazio), Cannavaro(Parma), Maldini(Milan) cap., Zambrotta(Juventus), Tommasi(Roma), Zanetti(Inter), Doni(Atalanta), Totti(Roma), Vieri(Inter).
Sostituzioni: 24' Materazzi(Inter) per Nesta, 79' Inzaghi(Milan) per Doni,
C.T.: G. Trapattoni.
CROAZIA: Pletikosa, Tomas, R. Kovac, Simunic, Saric, Soldo (62' Vranjes), N. Kovac, Jarni, Vugrinec (57' Olic), Boksic, Rapaic (79' Simic).
C.T.: Jozic.
Arbitro: Poll (Inghilterra)
Reti: 55' Vieri (I), 73' Olic (C), 76' Rapaic (C)
Spettatori: 36.472

Oita (Big Eye Stadium)
Giovedì, 13 giugno 2002 ore 20:30
ITALIA - MESSICO 1-1(0-1)
VIII Coppa del Mondo della Fifa (1° turno, Gruppo G 3a partita)
ITALIA: Buffon(Juventus), Cannavaro(Parma), Nesta(Lazio), Maldini(Milan) cap., Tommasi(Roma), Zambrotta(Juventus), Zanetti(Inter), Panucci(Roma), Totti(Roma), Inzaghi(Milan), Vieri(Inter).
Sostituzioni: 63' Coco (Barcelona) per Panucci, 78' Del Piero(Juventus) per Totti, 56' Montella(Roma) per Inzaghi.
C.T.: G. Trapattoni.
MESSICO: Perez, Vidrio, Marquez, Carmona, Arellano, J. Rodriguez (77' Caballero), Torrado, Luna, Morales (75' R. Garcia), Blanco, Borgetti (80' Palencia).
C.T.: Aguirre.
Arbitro: Simon (Brasile)
Reti: 34' Borgetti (M), 84' Del Piero (I)
Spettatori: 39,291

Daejeon (World Cup Stadium)
Martedì 18 giugno 2002 ore 20:30
COREA DEL SUD – ITALIA 2-1(0-1, 1-0, 1-0) golden goal
VIII Coppa del mondo della Fifa (ottavi di finale)
COREA DEL SUD: Lee W.J., Choi J.C., Shong M.B. (82' Cha D.R.), Kim T.Y. (63' Hwang S.H.), Song C.G., Kim N.I. (68' Lee C.S.), Yoo S.C., Lee Y.P., Park J.S., Ahn J.H., Seol K.H.
C.T.: Hiddink.
ITALIA: Buffon(Juventus), Panucci(Roma), Iuliano(Juventus), Maldini(Milan) cap., Tommasi(Roma), Coco(Barcelona), Zanetti(Inter), Zambrotta(Juventus), Totti(Roma), Del Piero(Juventus),Vieri(Inter).
Sostituzioni: 72' Di Livio(Fiorentina) per Zambrotta, 61' Gattuso (Milan) per Del Piero.
C.T.: G. Trapattoni.
Arbitro: Moreno (Ecuador)
Reti: 18' Vieri (I), 88' Seol CS, 117' Ahn CS.
Spettatori: 38.558
Note: espulso Totti al 104' 

sabato 19 dicembre 2009

XXV. 1998: SERIE NERA DEI RIGORI, ULTIMO ATTO

LA NAZIONALE ITALIANA PERSE AI RIGORI PER LA TERZA VOLTA CONSECUTIVA. LE RETI DI VIERI E BAGGIO, CONVOCATO PER VOLONTA’ POPOLARE MA IMPIEGATO A MEZZO SERVIZIO PER FAR SPAZIO A DEL PIERO, TRASCINARONO LA SQUADRA AI QUARTI DI FINALE, DOVE SI PERSE AI RIGORI CONTRO I PADRONI DI CASA FRANCESI, DOPO CHE BAGGIO SFIORO’ IL COLPACCIO NEI TEMPI SUPPLEMENTARI.

Arrigo Sacchi lasciò la nazionale nel dicembre 1996 per tornare a guidare il Milan in difficoltà; in quell’anno la squadra disputò un pessimo campionato europeo perché la squadra titolare, che aveva vinto la prima partita, non venne confermata successivamente. Approdò alla guida della nazionale il vincente allenatore della nazionale giovanile dell’Under 21 Cesare Maldini, forte di 3 campionati continentali vinti. Dopo le innovazioni tattiche sacchiane la nazionale tornò al vecchio gioco di Maldini, troppo antico per alcuni. Le prime partite dell’Italia nel Gruppo 2 europeo di qualificazione al mondiale di Francia 98 erano state giocate con Sacchi C.T., a Maldini toccò l’arduo compito di presentarsi subito a Wembley per scontrarsi con l’Inghilterra e fece centro con una rete di Zola. Comunque quel girone lo vinse l’Inghilterra, l’Italia si classificò al secondo posto e dovette sfidare la Russia in un doppio confronto di spareggio per andare ai mondiali: passò l’Italia (1-1 e 1-0 i risultati). Il portiere Peruzzi doveva essere il titolare in quei mondiali ma si fece male, così Pagliuca si ritrovò nuovamente titolare. Il giocatore del momento era Del Piero ma nell’ultimo scorcio di quella stagione accusò dei problemi fisici, i tifosi chiesero a gran voce il ritorno di Roberto Baggio in nazionale, perché aveva vissuto una straordinaria stagione a Bologna e vennero accontentati, visti i problemi di Del Piero. Vieri quell’anno aveva fatto meraviglie con l’Atletico Madrid e tutti speravano che potesse continuare il suo momento magico. La difesa era composta dai veterani Paolo Maldini (figlio di Cesare), Costacurta e dagli esordienti Nesta, Cannavaro, Pessotto. A centrocampo c’erano Albertini, Di Livio, Di Biagio, Dino Baggio, Moriero e Di Matteo. L’Italia giocò la prima partita del Gruppo B l’11 giugno contro il Cile a Bordeaux (Stadio Parc Lescure): fu un sofferto 2-2, Vieri portò in vantaggio la squadra, poi si subì l’uno/due con Salas e all’ultimo minuto Baggio si procurò un rigore che trasformò. Tutto facile alla seconda partita il 17 giugno contro il Camerun a Montpellier (Stadio De la Mosson): 3-0 con reti di Di Biagio e Vieri (2). Alla terza partita a Saint Denis (periferia di Parigi), allo Stade de France, il 23 giugno contro l’Austria si vinse 2-1 con reti di Vieri e Baggio, che era partito dalla panchina facendo ristabilire le gerarchie di Del Piero titolare perché guarito. Nesta si infortunò e subentrò Bergomi, l’ultimo degli eroi di Spagna 82, che era tornato in nazionale. L’Italia passata agli ottavi di finale affrontò la Norvegia a Marsiglia (Stadio Velodrome) il 27 giugno: vinse 1-0 con rete del solito Vieri, che fallì anche altre occasioni, mentre la Norvegia andò vicina al pari con Flo T.A., considerato alla vigilia lo spauracchio azzurro, e altri giocatori. Ai quarti di finale a Saint Denis il 3 luglio c’era la Francia ad attenderci. Uno poteva pensare alle coincidenze con l’altro mondiale francese di 60 anni prima: ottavi Norvegia a Marsiglia, quarti Francia a Parigi e quindi doveva finire in gloria per gli azzurri. La Francia fino a quel momento non aveva brillato e aveva sofferto contro il Paraguay, rischiando l’eliminazione; contro l’Italia continuò a non brillare anche se ebbe alcune occasioni per segnare. L’Italia si difese ma quando uscì allo scoperto mise in seria difficoltà la Francia: nei tempi supplementari Baggio, che sostituì Del Piero durante la partita, ebbe tra i piedi il pallone della vittoria (golden gol) che calciò al volo e finì fuori di pochissimo. Ai rigori si riascoltò la stessa sinfonia dei 2 precedenti mondiali: Francia avanti e Italia a casa, il rigore decisivo fu sbagliato da Di Biagio che colpì la traversa. Cesare Maldini, sommerso dalle critiche per via di uno spento Del Piero preferito a Baggio, fu esonerato. Ma egli nel suo periodo di cittì della nazionale era stato sempre visto come un traghettatore che doveva guidare la nazionale italiana per pochi mesi.

ITALIA 1998
C.T.: Cesare Maldini
Portieri: 12 Gianluca Pagliuca (Inter), 1 Francesco Toldo (Fiorentina), 22 Gianluigi Buffon (Parma).
Difensori: 3 Paolo Maldini (Milan), 4 Fabio Cannavaro (Parma), 6 Alessandro Nesta (Lazio), 5 Alessandro Costacurta (Milan), 2 Giuseppe Bergomi (Inter), 7 Gianluca Pessotto (Juventus), 8 Moreno Torricelli (Juventus).
Centrocampisti: 9 Demetrio Albertini (Milan), 11 Dino Baggio (Parma), 13 Francesco Cois (Fiorentina), 16 Roberto Di Matteo (Chelsea), 14 Luigi Di Biagio (Roma), 15 Angelo Di Livio (Juventus), 17 Francesco Moriero (Inter).
Attaccanti: 18 Roberto Baggio (Bologna), 10 Alessandro Del Piero (Juventus), 21 Christian Vieri (Atletico Madrid), 20 Enrico Chiesa (Parma), 19 Filippo Inzaghi (Juventus).





IL CAMMINO DELL’ITALIA NEL MONDIALE DI FRANCIA 1998

BORDEAUX(Stade Lescure)
Giovedì 11 Giugno 1998 ore 17:30
ITALIA – CILE 2-2(1-1)
7^ Coppa del Mondo FIFA(Girone Eliminatorio, Gruppo B, 1^ gara)
ITALIA: Pagliuca(Inter), Maldini(Milan) cap., Cannavaro(Parma), Costacurta(Milan), Nesta(Lazio), Albertini(Milan), Baggio D.(Parma), Di Livio(Juventus), Di Matteo(Chelsea), Baggio R.(Bologna), Vieri(Atl.Madrid). – Sostituzioni: 56’ Di Biagio(Roma) per Di Matteo, 60’ Chiesa(Parma) per Di Livio, 70’ Inzaghi(Juventus) per Vieri. – All. Maldini 
CILE: Tapia, Fuentes, Rojas, Margas(62’ Ramirez), Reyes, Parraguez, Acuna(81’ Cornejo), Zamorano(cap.), Salas, Villaroel, Estay(80’ Sierra). – All. Acosta
Arbitro: Bouchardeau(Nigeria)
Reti: 10’ Vieri(I), 48’ e 49’ Salas(C), 85’ rig. Baggio R.(I)
Spettatori: 31.800

MONTPELLIER(Stade de La Mosson)
Mercoledì 17 Giugno 1998 ore 21:00
ITALIA – CAMERUN 3-0(1-0)
7^ Coppa del Mondo FIFA(Girone Eliminatorio, Gruppo B, 2^ gara)
ITALIA: Pagliuca(Inter), Maldini(Milan) cap., Cannavaro(Parma), Costacurta(Milan), Nesta(Lazio), Albertini(Milan), Baggio D.(Parma), Di Biagio(Roma), Moriero(Inter), Baggio R.(Bologna), Vieri(Atl.Madrid). – Sostituzioni: 62’ Di Matteo(Chelsea) per Albertini, 65’ Del Piero(Juventus) per Baggio R., 83’ Di Livio(Juventus) per Moriero. – All. Maldini
CAMERUN: Songo’o, Wome, Song, Kalla Kongo, Njanka, Omam Biyik(66’ Tchami), Angibeaud, Mboma(66’ Eto’o) cap., Ndo, Ipoua(46’ Job), Olembe. – All. Leroy
Arbitro: Lennie(Australia)
Reti: 7’ Di Biagio(I), 65’e 89’ Vieri(I), 
Spettatori: 29.800
Note: 43’ espulso Kalla Kongo(C)

PARIGI( Stade St. Denis)
Martedì 23 Giugno 1998
ITALIA – AUSTRIA 2-1(0-0) ore 16:00
7^ Coppa del mondo FIFA(Gruppo Eliminatorio, Gruppo B, 3^ gara)
ITALIA: Pagliuca(Inter), Maldini(Milan) cap., Cannavaro(Parma), Costacurta(Milan), Nesta(Lazio), Pessotto(Juventus), Del Piero(Juventus), Baggio D.(Parma), Di Biagio(Roma), Moriero(Inter), Vieri(Atl.Madrid). – Sostituzioni: 4’ Bergomi(Inter) per Nesta, 60’ Indaghi(Juventus) per Vieri,72’ Baggio R.(Bologna) per Del Piero. – All. Maldini
AUSTRIA: Konsel, Schottel, Pfeffer, Feirsinger, Pfeifenberger(79’ Herzog), Vastic, Reynmayr, Wetl, Mahlich, Polster(62’ Haas) cap., Kuhbauer(74’ Stoger). – All. Prohaska
Arbitro: Durkin(Inghilterra)
Reti: 49’ Vieri(I), 89’ Baggio R.(I), 92’ rigore Herzog(A)
Spettatori: 77.000

MARSIGLIA(Stade Velodrome)
Sabato 27 Giugno 1998 ore 16:30
ITALIA – NORVEGIA 1-0(1-0)
7^ Coppa del Mondo FIFA(Ottavi di Finale)
ITALIA: Pagliuca(Inter), Maldini(Milan) cap., Bergomi(Inter), Cannavaro(Parma), Costacurta(Milan), Albertini(Milan), Del Piero(Juventus), Baggio D.(Parma), Di Biagio(Roma), Moriero(Inter), Vieri(Atl.Madrid). – Sostituzioni: 63’ Di Livio(Juventus) per Moriero, 73’ Pessotto(Juventus) per Alberini, 78’ Chiesa(Parma) per Del Piero. – All. Maldini
NORVEGIA: Grodas(cap.), Johnsen, Berg, Bjornebye, Mykland, Leonhardsen(13’ Strand), Flo T. A., Rekdal, Eggen, Flo H.(73’ Solskjar), Riseth. – All. Olsen
Arbitro: Heynemann(Germania)
Reti: 18’ Vieri(I)
Spettatori: 55.000

PARIGI( Stade St. Denis)
Venerdì 3 Luglio 1998 ore 16:30
FRANCIA – ITALIA 0-0 d.t.s. 4-3 ai rigori)
7^ Coppa del Mondo FIFA (Quarti di Finale)
FRANCIA: Barthez, Blanc, Lizarazu, Djorkaeff, Deschamps(cap.), Desailly, Guivarc’h(65’ Trezeguet), Zidane, Thuram, Petit, Karembeu(65’ Henry). – All. Jacquet
ITALIA: Pagliuca(Inter), Bergomi(Inter), Maldini(Milan), Cannavaro(Parma), Costacurta(Milan), Pessotto(Juventus), Del Piero(Juventus), Baggio D.(Parma), Di Biagio(Roma), Moriero(Inter), Vieri(Atl.Madrid). – Sostituzioni: 52’ Albertini(Milan) per Baggio D., 67’ Baggio R.(Bologna) per Del Piero, 93’ Di Livio(Juventus) per Pessotto. – All. Maldini
Arbitro: Dallas(Scozia)
Sequenza rigori: Zidane (F) realizzato, Baggio R. (I) realizzato, Lizarazu (F) parato, Albertini (I) parato, Trezeguet (F) realizzato, Costacurta(I) realizzato, Henry(F) realizzato, Vieri (I) realizzato, Blanc (F) realizzato, Di Biagio (I) traversa.  
Spettatori: 77.000.

mercoledì 16 dicembre 2009

XXIV. 1994: PRIMI A PARI MERITO

LA BRUTTA NAZIONALE ITALIANA DI SACCHI DOPO AVER SERIAMENTE RISCHIATO DI TORNARE A CASA ANZITEMPO, SALVATA DALLA FORTUNA E DA UNO STREPITOSO  BAGGIO, ARRIVO’ IN FINALE E PERSE AI CALCI DI RIGORI CONTRO UN BRASILE CHE NON ERA UNA SQUADRA IRRESISTIBILE.


E venne l’ora di Arrigo Sacchi da Fusignano! La nazionale italiana dopo Italia 90 non riuscì a qualificarsi per gli europei del 1992, così il presidente Federale Matarrese approfittò dell’occasione per lanciare un siluro ad Azeglio Vicini, al quale non aveva mai perdonato la mancata vittoria ad Italia 90. Tuttavia Vicini non si tolse di mezzo tanto facilmente: rischiò addirittura di vincere a Mosca contro l’Urss (che era alla vigilia della dissoluzione politica e sportiva), di qualificarsi per l’Europeo e di rovinare i piani di Matarrese, che già da mesi aveva scelto Sacchi come C.T. della nazionale. Di solito i cittì della nazionale erano uomini della Federazione e non allenatori delle squadre di Serie A, ma Sacchi si era messo in testa la nazionale e riuscì nel suo intento. Rivoluzionò sia il giuoco della squadra, sia le mentalità: abbandonò il modulo all’italiana attivando la zona sudamericana, abolì il libero schierato dietro la difesa, mettendolo in linea con gli altri difensori, pretese di svolgere molti provini e seminari, convocando sempre moltissimi giocatori e cambiando sempre le formazioni durante le partite. Come allenatore era bravo ma come selezionatore era assai scadente. Principalmente nel suo Milan i 3 olandesi (Gullit, Van Basten e Rijikaard) erano stati la sua arma vincente e nella nazionale chiamava sempre i “suoi” che avevano passato la trentina e che fino a quel momento non avevano mai avuto a che fare con la nazionale: Tassotti, Evani, Massaro, Costacurta, Mussi; fece fuori gente in piena forma, ma che mal si conciliava con il suo carattere: Zenga, Bergomi, Lombardo e Vialli per citarne alcuni. I suoi tatticismi non concludevano quasi nulla, annebbiavano e confondevano ancor di più i giocatori. Bearzot almeno vinse con il giuoco ad uomo: infatti la sua arma segreta era quella di scegliere un appropriato marcatore per la punta o per il regista di centrocampo che coordinava le manovre degli avversari. Per il campionato del mondo di Usa 94 l’Italia si classificò al primo posto nel Gruppo 1: il ciclo di qualificazione fu caratterizzato da poche belle prestazioni e da altrettante scadenti, la certezza del partecipare fu ottenuta solamente nell’ultima partita. Per quel mondiale furono convocati: i portieri Pagliuca e Marchegiani, i difensori Maldini, Benarrivo, Costacurta, Baresi, Mussi e Tassotti, i centrocampisti Albertini, Dino Baggio, Berti, Donadoni, Conte ed Evani, gli attaccanti Roberto Baggio, Massaro, Signori, Casiraghi e Zola. Per esigenze televisive europee le partite dovevano essere disputate in pieno giorno, a temperature da gironi infernali e ad % d’umidità pazzesche. La prima partita degli azzurri fu disputata a Nuova York (Giants Stadium) il 18 giugno 1994 contro l’Irlanda, davanti a tanti connazionali italiani che accorsero numerosi: terminò con la sconfitta 0-1, fu una brutta Italia nonostante avesse creato alcune occasioni per pareggiare con Signori e Baggio. Sempre allo stadio di Nuova York l’Italia disputò la seconda gara contro la Norvegia e vinse miracolosamente con rete di Dino Baggio giocando in 10 uomini: il portiere Pagliuca, per salvare il risultato, con le mani fuori area sventrò un’azione da rete avversaria e fu espulso. Per far entrare Marchegiani fu sacrificato Roberto Baggio che non prese bene la sostituzione e inveì contro Sacchi, in 10 la squadra giocò meglio, Signori, retrocesso a centrocampo, servì su punizione la palla vincente a Dino Baggio che insaccò, infine Baresi subì un grave infortunio. Alla terza partita contro il Messico, allo Stadio Robert Kennedy di Washington, l’Italia non andò oltre l’1-1 e si classificò terza nel Gruppo E, accedette agli ottavi  di finali da ripescata come una delle migliori terze. Grandissime critiche erano rivolte a Sacchi: su Baggio che non segnava e su Signori, capocannoniere con la Lazio negli ultimi 2 campionati di Serie A, che veniva impiegato sulla fascia. Negli ottavi l’Italia affrontò la forte e temuta Nigeria allo Stadio Foxboro di Boston il 5 luglio: a 2’ dal termine stava perdendo 0-1 giocando in 10 (Zola aveva appena rilevato Signori che fu cacciato senza che avesse fatto nulla), tutti stavano pensando all’umiliante rientro a casa, quando Roberto Baggio finalmente si sbloccò e pareggiò nel momento che sembravano perse tutte le speranze. Si andò ai supplementari, Baggio segnò ancora su rigore e portò la squadra ai quarti di finale contro la Spagna. Il 9 luglio la nazionale azzurra giocò nuovamente a Boston e vinse 2-1: Dino Baggio portò in vantaggio la squadra, dopo aver subito una sfortunata autorete di Benarrivo e dopo che Pagliuca, appena rientrato dalla squalifica, salvò il risultato, gli azzurri andarono in vantaggio all’88’ con Roberto Baggio, servito magistralmente da Signori. Nei minuti finali Tassotti colpì con una gomitata Luis Enrique, l'arbitro e il guardalinee non se ne accorsero, ma la prova televisiva lo farà squalificare per 8 giornate. Per le semifinali si tornò a Nuova York: il 13 luglio l’Italia domò la sorprendente Bulgaria con due realizzazioni capolavoro di Roberto Baggio che si stirò a fine gara. Il Brasile ci avrebbe aspettato in finale il 17 luglio allo Stadio Rose Bowl di Los Angeles per contenderci il quarto titolo mondiale. Baggio insistette per giocare nonostante non fosse in perfette condizioni fisiche, Baresi rientrò in squadra dopo aver subito un’operazione e un recupero lampo, Costacurta era squalificato e Signori rifiutò di giocare a centrocampo. La prima occasione della partita la ebbe Massaro, Baggio ci provò con tiri da lontano, Pagliuca si salvò con un palo, evitando una clamorosa papera, e Romario andò vicino alla realizzazione nei supplementari. Dopo 120’ il risultato era fermo sullo 0-0 e per la prima volta nella storia una finale mondiale finì ai rigori. Per il Brasile dal dischetto sbagliò solo Marcio Santos, per l’Italia sbagliarono Baresi (che disputò una grandissima partita), Massaro e Roberto Baggio: proprio lui sbagliò l’ultimo rigore, l’uomo che aveva portato la squadra in finale. Il Brasile tornò a vincere il mondiale dopo 24 anni e dedicò la vittoria al pilota Ayrton Senna, che era scomparso quell’anno ad Imola, mentre gli italiani piansero amaramente. Fu una finale di basso profilo tecnico, solo i nomi delle 2 squadre potevano far pensare ad una partita memorabile: il Brasile, più all’italiana della storia, era costituito da molti elementi che erano stati scartati dalle squadre italiane, aveva giocato sempre in quella costa degli Usa, era abituato a quel caldo, diverso dal caldo di Nuova York dove aveva giocato l’Italia e aveva incontrato sulla sua strada squadrette, tranne l’Olanda; significa che non era una grande squadra se non riuscì a travolgere agevolmente un’Italia più brasiliana della storia che era arrivata a quel punto per colpi di fortuna e per lampi di genio di Roberto Baggio.

ITALIA 1994
C.T.: Arrigo Sacchi
Portieri: 1 Gianluca Pagliuca (Sampdoria), 12 Luca Marchegiani (Lazio), 22 Luca Bucci (Parma).
Difensori: 6 Franco Baresi (Milan), 5 Paolo Maldini (Milan), 9 Mauro Tassotti (Milan), 3 Antonio Benarrivo (Parma), 7 Lorenzo Minotti (Parma), 4 Alessandro Costacurta (Milan), 2 Luigi Apolloni (Parma), 8 Roberto Mussi (Parma).
Centrocampisti: 11 Demetrio Albertini (Milan), 15 Antonio Conte (Juventus), 16 Roberto Donadoni (Milan), 17 Alberigo Evani (Milan), 14 Nicola Berti (Inter), 13 Dino Baggio (Juventus).
Attaccanti: 10 Roberto Baggio (Juventus), 20 Giuseppe Signori (Lazio), 19 Daniele Massaro (Milan), 18 Pierluigi Casiraghi (Lazio), 21 Gianfranco Zola (Parma).

La nazionale italiana scesa in campo nella finale contro il Brasile




PARTITE DELL'ITALIA AL MONDIALE DI USA 1994

NEW YORK(Giants Stadium)
Sabato 18 Giugno 1994, ore 16
IRLANDA – ITALIA 1-0(1-0)
6^ Coppa del Mondo FIFA (Gruppo E eliminatorio, 1^ gara)
IRLANDA: Bonner, Irwin, Phelan, Keane, McGrath, Babb, Houghton(68’ McAteer), Sheridan, Coyne(89’ Aldridge), Towsend(cap.), Stauton. – All. Charlton
ITALIA: Pagliuca(Sampdoria), Tassotti(Milan), Maldini P.(Milan), Albertini(Milan), Costacurta(Milan), Baresi II(Milan) cap., Donadoni(Milan), Baggio D.(Juventus), Signori(Lazio), Baggio I(Juventus), Evani(Sampdoria). – Sostituzioni: 46’ Massaro(Milan) per Evani, 84’ Berti(Inter) per Signori. – All. Sacchi
Arbitro: Ven der Ende(Olanda)
Reti: 11’ Houghton(IR)
Spettatori: 73.511 paganti    

NEW YORK(Giants Stadium)
Giovedì 23 Giugno 1994, ore 16
ITALIA – NORVEGIA 1-0(0-0)
6^ Coppa del Mondo FIFA (Gruppo E eliminatorio, 2^ gara)
ITALIA: Pagliuca(Sampdoria), Benarrivo(Parma), Maldini P.(Milan), Albertini(Milan), Costacurta(Milan), Baresi II(Milan) cap., Berti(Inter), Baggio D.(Juventus), Casiraghi(Lazio), Baggio I(Juventus), Signori(Lazio). – Sostituzioni: 21’ Marchegiani(Lazio) per Baggio I, 49’ Apolloni(Parma) per Baresi II, 68’ Massaro(Milan) per Casiraghi. – All. Sacchi
NORVEGIA: Thorstvedt, Håland, Björnebye, Mykland(81’ Rekdal), Berg, Bratseth(cap.), Flo, Leonhardsen, Fjörtoft, Bohinen, Rushfeltd(46’ Jakobsen). – All. Olsen
Arbitro: Krug(Germania)
Reti: 69’ Baggio D.(I)
Spettatori: 74.624 paganti
Note: espulso Pagliuca(I) al 21’

WASHINGTON(R.F. Kennedy Memorial Stadium)
Martedì 28 Giugno 1994, ore 12.30
ITALIA – MESSICO 1-1(0-0)
6^ Coppa del Mondo FIFA (Gruppo E eliminatorio, 3^ gara)
ITALIA: Marchegiani(Lazio), Benarrivo(Parma), Maldini P.(Milan) cap., Alberini(Milan), Apolloni(Parma), Costacurta(Milan), Berti(Inter), Baggio D.(Juventus), Casiraghi(Lazio), Baggio I(Juventus), Signori(Lazio). – Sostituzioni: 46’ Massaro(Milan) per Casiraghi, 65’ Donadoni(Milan) per Baggio D. – All. Sacchi
MESSICO: Campos, Rodriguez, Del Olmo, Ambriz(cap.), Suarez, Ramirez Perales, Garcia Aspe, Bernal, Garcia L.(83’ Chavez J.), Hermosillo, Alves. – All. Baron
Arbitro: Lamolona(Argentina)
Reti: 48’ Massari(I), 58’ Bernal(M)
Spettatori: 53.186 paganti 
BOSTON(Foxboro Stadium)
Martedì 5 Luglio 1994, ore 13

ITALIA – NIGERIA 2-1 d.t.s. (0-1,1-0,1-0,0-0)
6^ Coppa del Mondo FIFA (Ottavi di Finale)
ITALIA: Marchegiani(Lazio), Mussi(Torino), Benarrivo(Parma), Albertini(Milan), Maldini P.(Milan) cap., Costacurta(Milan), Berti(Inter), Donadoni(Milan), Massaro(Milan), Baggio I(Juventus), Signori(Lazio). – Sostituzioni: 46’ Baggio D.(Juventus) per Berti, 63’ Zola(Parma) per Signori. – All. Sacchi
NIGERIA: Rufai(cap.), Eguavoen, Emenalo, Oliseh, Okechukwu, Nwanu, Finidi, Okocha, Yekini, Amunike(57’ Oliha), Amokachi(35’ Adepoju). – All. Westerhof
Arbitro: Carter(Messico)
Reti: 26’ Amunike(N), 88’ e 102’ rigore Baggio I(I)
Spettatori: 54.367 paganti
Note: espulso Zola(I) al 75’ 

BOSTON(Foxboro Stadium)
Sabato 9 Luglio 1994, ore 16
ITALIA – SPAGNA 2-1(1-0)
6^ Coppa del Mondo FIFA (Quarti di Finale) 
ITALIA: Pagliuca(Sampdoria), Tassotti(Milan), Benarrivo(Parma), Albertini(Milan), Maldini P.(Milan), Costacurta(Milan), Conte I(Juventus), Baggio D.(Juventus), Massaro(Milan), Baggio I(Juventus), Donadoni(Milan). – Sostituzioni: 46’ Signori(Lazio) per Albertini, 66’ Berti(Inter) per Conte I. – All. Sacchi
SPAGNA: Zubizarreta(cap.), Alcorta, Otero, Baquero(64’ Hierro), Abelardo, Nadal, Ferrer, Goigoechea, Luis Enrique, Caminero, Sergi(60’ Salinas). – All. Clemente
Arbitro: Puhl(Ungheria)
Reti: 25’ Baggio D.(I), 58’ Benarrivo autorete(S), 88’ Baggio I(I)
Spettatori: 55.000 circa  

NEW YORK(Giants Stadium)
Mercoledì 13 Luglio 1994, ore 16
ITALIA – BULGARIA 2-1(2-1)
6^ Coppa del Mondo FIFA (Semifinale)
ITALIA: Palgliuca(Sampdoria), Mussi(Torino), Benarrivo(Parma), Albertini(Milan), Maldini P.(Milan) cap., Costacurta(Milan), Berti(Inter), Baggio D.(Juventus), Casiraghi(Lazio), Baggio I(Juventus), Donadoni(Milan). – Sostituzioni: 55’ Conte I(Juventus) per Baggio D., 71’ Signori(Lazio) per Baggio I. – All. Sacchi
BULGARIA: Mihailov(cap.), Kiriakov, Zvetanov, Yankov, Ivanov, Hubchev, Kostadinov(71’ Yordanov), Lechkov, Sirakov, Stiochkov(78’ Guentchev), Balakov. – All. Penev
Arbitro: Quiniou(Francia)
Reti: 21’e 25’ Baggio I(I), 44’ Stoichkov rigore(B)
Spettatori: 77.094 paganti

LOS ANGELES(Rose Bowl)
Domenica 17 Luglio 1994, ore 12.30
BRASILE – ITALIA 0-0 d.t.s. poi 3-2 ai rigori
6^ Coppa del Mondo FIFA (Finale)
BRASILE: Taffarel, Jorginho(20’ Cafù), Branco, Mauro Silva, Aldair, Marcio Santos, Mazinho, Dunga(cap.), Romario, Zinho(106’ Viola), Bebeto. – All. Parreira
ITALIA: Pagliuca(Sampdoria), Mussi(Torino), Benarrivo(Parma), Albertini(Milan), Maldini P.(Milan),  Baresi II(Milan) cap., Donadoni(Milan), Baggio D.(Juventus), Massaro(Milan), Baggio I(Juventus), Berti(Inter). – Sostituzioni: 34’ Apolloni(Parma) per Mussi, 95’ Evani(Sampdoria) per Baggio D. – All. Sacchi
Arbitro: Puhl(Ungheria)
Rigori: Baresi II(alto), Marcio Santos(parato), Albertini(realizzato), Romario(realizzato), Evani(realizzato), Branco(realizzato), Massaro(parato), Dunga(realizzato), Baggio I(alto).
Spettatori: 94.154 paganti


venerdì 11 dicembre 2009

XXIII. SCHILLACI E BAGGIO

Inserisco nella categoria “miti dei mondiali” Schillaci e Baggio, pure se non sono riusciti a vincere il titolo più ambito hanno fatto sognare gli italiani, perciò è proprio appropriato l'inno di Italia 90 "Un'estate italiana" di Bennato/Nannini. Quando si ascolta quella canzone si pensa principalmente agli artefici di quelle notti: Schillaci, protagonista solo nel 1990, e Baggio protagonista anche nei successivi mondiali.



SALVATORE SCHILLACI


Salvatore Schillaci è nato a Palermo il 1 dicembre 1964 ed è cresciuto nelle giovanili del Messina. Nella stagione 1988 – 89, militando nel Messina, divenne capocannoniere nel campionato di Serie B con 23 reti e suscitò le attenzioni della Juventus che lo acquistò. Con la Juventus nel 1989 – 90 realizzò 15 reti in 30 partite e vinse la Coppa Uefa e la Coppa Italia. Esordì in nazionale a marzo 1990 contro la Svizzera e fu convocato per i mondiali di Italia 90, inizialmente come riserva di Vialli e Carnevale. Nella prima partita del mondiale la nazionale non riusciva a sbloccarsi finché non entrò Schillaci che risolse con un colpo di testa. Fu promosso titolare nella terza partita contro la Cecoslovacchia quando segnò ancora e da quel momento in poi divenne il simbolo della nazionale italiana in quei campionati del mondo: con le sue reti la squadra arrivò in semifinale e le sue espressioni, teletrasmesse in tutto il mondo, divennero memorabili, in particolare quando gli fu negato un rigore. Purtroppo l’Italia arrivò solo terza, ma egli si laureò capocannoniere con 6 reti all’attivo, quelle reti non bastarono per farci vincere ma per vivere un po’ di notti magiche si. Finì lì l’avventura di Schillaci in nazionale anche se giocò qualche altra partita nel corso della stagione 1990 – 91 e nella Juventus restò fino al 1992, segnando pochissimo. Nel dicembre del 1990 minacciò di morte il giocatore del Bologna Fabio Poli al termine di una violenta lite dopo la partita ma successivamente i due fecero pace. Nel 1992 fu ceduto all’Inter, dove rimase fino al 1994, segnando 11 reti in 30 partite. Concluse la carriera da professionista in Giappone allo Júbilo Iwata giocandovi dal 1994 al 1999. Attualmente dirige una scuola calcio a Palermo.

Carriera di Schillaci
1982-1989 Messina 219 (61)
1989-1992 Juventus 90 (26)
1992-1994 Inter 30 (11)
1994-1997 Júbilo Iwata 78 (56)
2008 Leonessa Altamura 1 (0)



Titoli individuali:
Capocannoniere del campionato di Serie B 1988-1989 (23 gol)
Capocannoniere del Campionato mondiale di calcio 1990 (6 gol)
Capocannoniere della J. League giapponese 1995 (27 gol)

Titoli vinti con le squadre:
Coppa Italia 1: Juventus: 1989-1990, Coppa UEFA 2: Juventus: 1989-1990, Inter: 1993-1994.

Nazionale:
16 presenze e 7 reti tra il 1990 e il 1991, ha conquistato un 3° posto al Campionato mondiale di calcio 1990.



ROBERTO BAGGIO

Roberto Baggio è nato a Caldogno (Vi) il 18 febbraio 1967 ed è cresciuto nelle giovanili della L.R. Vicenza. Nel 1985 nel campionato di Serie C1 subì un gravissimo infortunio che sembrava dovesse stroncargli la carriera, la Fiorentina credeva nel suo recupero e nel suo talento e lo acquistò dalla squadra veneta. Dopo più di un anno esordì con la maglia della Fiorentina e segnò la prima delle 205 reti in Serie A il 10 maggio 1987, nel giorno del primo scudetto del Napoli, davanti a Maradona. Esordì in nazionale nel novembre 1988 in amichevole contro l’Olanda. Attaccante o trequartista dotato di un'ottima tecnica, eccelleva nel dribbling. Era un giocatore difficilmente marcabile, specialista dei calci piazzati e in possesso di un tiro preciso e di un notevole fiuto del gol. Nel 1990 venne acquistato dalla Juventus per 25 miliardi di lire, suscitando la violenta rivolta dei tifosi fiorentini; nel corso della stagione 1990 - 91 tornò a Firenze da avversario e si rifiutò di calciare un rigore. Con la Juventus rimase fino al 1995 vincendo per sé un Pallone d’Oro e con la squadra una Coppa Uefa, una Coppa Italia e uno scudetto nel ’95. Quell’anno passò al Milan, vinse ancora lo scudetto e restò fino al 1997, quando se ne andò a causa dei difficili rapporti con Sacchi, per poi scegliere il piccolo Bologna che lo rilanciò in un periodo difficile. Nel 1998 passò all’Inter, vi rimase fino al 2000, ma non furono stagioni felici. Dal 2000 fino al 2004 giocò al Brescia dove chiuse la carriera. Il mondo scoprì il suo prodigioso talento nei mondiali di Italia 90, da antologia fu la sua rete realizzata alla Cecoslovacchia, nel 1994, in piena maturità, trascinò con 5 favolose realizzazioni una brutta nazionale alla finale contro il Brasile, ma egli nella sfida decisiva non era in perfette condizioni fisiche: la partita finì ai rigori e Baggio ne sbagliò uno, il titolo così finì ai sudamericani. I rapporti con il commissario tecnico Sacchi erano incrinati: alla seconda partita di Usa 94 la squadra rimase in 10, Baggio fu sostituito, non aspettandoselo esclamò rivolto a Sacchi: “questo è matto!” Non fu più convocato in nazionale fino al 1998: in quel anno il C.T. Cesare Maldini dovette convocarlo per Francia 98 a furor di popolo perché aveva vissuto una fantastica stagione a Bologna. Nei mondiali francesi partiva sempre dalla panchina e subentrava allo spento Del Piero: segnò due reti, si procurò un rigore che evitò all’Italia la sconfitta nella prima partita e sfiorò la rete della vittoria nei quarti di finale contro la Francia, quando la squadra perse ai rigori come al solito. Durante i mondiali del 2002 tutti ancora insistettero per far convocare Baggio ma quella volta il C.T. Trapattoni non volle sentire ragione e gli regalò soltanto un'ultima passerella di fine carriera in amichevole contro la Spagna nell’aprile 2004. Attualmente occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer ed è stato inserito da Pelè nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi divulgata il 4 marzo 2004. Pur non avendo mai vinto la classifica dei marcatori, è il quinto realizzatore di sempre del campionato di Serie A con 205 gol, preceduto da Piola, Nordahl, Meazza e Altafini. In Nazionale conta 56 presenze e 27 gol, che lo collocano al quarto posto tra i realizzatori in maglia azzurra. In totale tra club e Nazionale ha giocato 700 partite ufficiali segnando 318 gol. È inoltre l'unico calciatore italiano ad aver segnato in tre diverse edizioni dei Campionati del mondo (1990, 1994 e 1998).

Carriera di Baggio


1982-1985

L.R. Vicenza

36 (13)

1985-1990

Fiorentina

94 (39)

1990-1995

Juventus

141 (78)

1995-1997

Milan

51 (12)

1997-1998

Bologna

30 (22)

1998-2000

Inter

41 (9)

2000-2004

Brescia

95 (45)

















Titoli individuali:

1 Guerin d'Oro come miglior calciatore della Serie C11985, 1 Trofeo Bravo 1990, 1 Pallone di Platino 1993,1 Pallone d'oro1993, 1 Capocannoniere della Coppa delle Coppe1991,1 FIFA World Player 1993, 1Onze D'Or 1993, 1 World Soccer1993, 1 Guerin d'Oro 2001, 1 Premio Scirea alla carriera 2001, 1 Oscar del calcio AIC, Calciatore più amato dai tifosi 2002, 1 Golden Foot 2003, Inserito nel FIFA 100.

Titoli vinti con le squadre:

2 Campionato italiano: Juventus: 1994-1995, Milan: 1995-1996.
1 Coppa Italia: Juventus: 1994-1995.
1 Coppa UEFA: Juventus: 1992-1993.

Nazionale:

Complessivamente in nazionale ha totalizzato 56 presenze tra il 1988 e il 2004 realizzando 27 reti.
Terzo nel 1990 e vicecampione del mondo nel 1994. Ai mondiali ha segnato 9 reti in tre edizioni (1990, 1994, 1998).