sabato 20 febbraio 2010

XXXIX. PELE' O REY


EDSON ARANTE DO NASCIMENTO DETTO PELE’



Edson Arante do Nascimento, semplicemente conosciuto col nomignolo Pelè, ma anche O Rey (Il Re) e considerato il più forte calciatore di tutti i tempi, o uno dei più forti calciatori di tutte le ere, nacque a Tres Coracoes (tre cuori), nello stato brasiliano di Minas Gerais il 23 ottobre 1940. Mentre nacque a sua madre fu predetto per suo figlio un futuro da re calciatore, ma la madre non fu molto contenta perché anche suo marito era calciatore e avrebbe preferito qualcosa che avrebbe assicurato un buon futuro per il suo piccolo. Quando era bambino giocava con gli amici con palloni di stracci: in porta c’era un certo Bilè, ogni volta che arrivava la palla in area Pelè gridava: prendila Bilè! A forza di gridare così egli divenne Pelè: Bilè storpiato. Nel 1956 effettuò un provino con la squadra brasiliana del Santos e fu preso: debuttò con quella maglia nello stesso anno, il ragazzino sbalordì tutti col suo talento e vinse la classifica cannonieri del campionato brasiliano a soli 16 anni. Talento anticipato, capace di scombinare le difese a quindici anni, Pelé possedeva un dribbling sborniante e un tiro formidabile per potenza e precisione. Non aveva una statura molto elevata, ma disponeva di un tempismo perfetto e di una notevole elevazione che lo rendeva estremamente temibile anche nei colpi di testa. Aveva una visione di gioco straordinaria e una spiccata capacità di leggere la partita, tipica dei grandi campioni; da solo faceva reparto d'attacco; era un grande finalizzatore e rifinitore per i compagni. Era perfettamente ambidestro ed eccelleva in quanto a doti acrobatiche. Il suo repertorio era completo come pochi altri giocatori nella storia del calcio. Fu portato ai campionati del mondo in Svezia dando l’apporto decisivo per la vittoria finale: realizzò 6 reti in 4 partite, di cui una tripletta alla Francia in semifinale, la sua realizzazione contro la Svezia in finale è considerata una della reti più belle ad un mondiale. Nel successivo mondiale del 1962 il Brasile vinse nuovamente, ma Pelè disputò solamente 2 partite, realizzando una rete, a causa di un infortunio nella seconda partita. Tutto il mondo era consapevole del suo straordinario talento e in futuro gli avrebbe intestato stadi, strade e piazze: per il Santos divenne una risorsa perché era invitata a disputare incontri in tutto il mondo per il suo gioiello, che il Brasile dichiarò “patrimonio nazionale” per evitare di farselo portare via da qualche squadra estera, fuori da alcuni stadi brasiliani furono incise targhe per ricordare le sue reti più belle. I tifosi avversari invece di tifare le loro squadre tifavano per lui, facendo di tutto per andare a vederlo e per assistere alla sua 1000^ marcatura nel 1969. In Colombia un arbitro osò espellerlo, il pubblico si indignò così l’espulsione fu ritirata e in Nigeria fu dichiarata la tregua nella guerra civile per vederlo giocare. Ai mondiali del 1966 il Brasile fu eliminato al 1° turno e Pelè, per delle durissime marcature avversarie, si azzoppò, dichiarò che non avrebbe più giocato un mondiale. Andò molto meglio nel 1970: Pelè ripensandoci giocò ancora e vinse il suo 3° titolo mondiale, nessun giocatore sarebbe più riuscito in quell’impresa, segnò 4 reti in 6 partite, di cui una che aprì le marcature della finale, fornì passaggi decisivi ai compagni per le altre marcature e sfiorò reti epiche. Nel 1971 disputò la partita d’addio alla nazionale in amichevole contro la Jugoslavia, nel 1974 si ritirò momentaneamente dal calcio lasciando la squadra del Santos con cui aveva vinto 10 campionati brasiliani, 5 coppe del Brasile, 2 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali e ovviamente moltissime classifiche cannonieri. Nel 1975 fu ingaggiato a suon di milioni di dollari dai Cosmos di Nuova York, insieme a molte altre stelle calcistiche mondiali tra cui Giorgio Chinaglia, per far conoscere il calcio negli Stati Uniti: in soli 2 anni guadagnò molto di più rispetto a quello che aveva guadagnato in quasi 20 anni nel Santos. Vinse il Campionato Usa nel 1977, il 1 ottobre di quell’anno disputò la partita d’addio al calcio, davanti a oltre 75.000 spettatori del Giants Stadium di Nuova York, in una amichevole tra Cosmos e Santos, nel suo discorso finale pronunciò tre parole all’umanità: love, love, love (amore, amore, amore). In tutta la carriera realizzò 1281 reti in 1375 partite ufficiali. Terminata la carriera da calciatore ha preferito non fare l’allenatore: di solito si è interessato ad attività benefiche, l’Onu lo ha nominato ambasciatore per quegli scopi, è stato attore in film e documentari (tra cui “Fuga per la vittoria”), è anche stato Ministro dello Sport in Brasile. Oggi si avvicina ai 70 anni ma nell'aspetto sembra non sia invecchiato per niente: è uguale a quando era un giovane in attività agonistica. Per la Fifa fu difficile stabilire chi fosse stato più forte tra lui e Maradona, per cui li ha nominati entrambi calciatori del secolo nel 2000, ma egli a una domanda su chi fosse stato il più forte rispose: ma se neanche in Argentina si mettono d’accordo su chi sia stato il più forte calciatore argentino di sempre tra Di Stefano, Sivori e Maradona….. Tra i 2 i rapporti sono stati spesso freddi, ma pochi anni orsono si sono incontrati in Argentina in una trasmissione condotta da Maradona: i colloqui sono stati molto cordiali, di stima reciproca e Maradona gli ha espresso comprensione e solidarietà per suo figlio che ha avuto dei problemi.



CARRIERA DI PELE'

Giovanili

1952-1956

1956

 Bauru

 Santos

Squadre di società

1956-1974

 Santos

666 presenze (658 reti)

1975-1977

 N.Y. Cosmos

64 presenze (37 reti)














HA VINTO:

Con le squadre di società:
  • 10 Campionati brasiliani
  • 3 Tornei Rio - San Paolo
  • 5 Coppe del Brasile
  • 1 Torneo Roberto Gomes Pedrosa
  • 1 Campionato Usa
Individualmente:
  • 11 volte capocannoniere del campionato brasiliano
  • 3 volte capocannoniere della Coppa del Brasile
  • 1 volta capocannoniere del Torneo Rio - San Paolo
  • 1 volta capocannoniere della Coppa Libertadores
  • 1 volta capocannoniere di Coppa America
  • 1 volta calciatore sudamericano dell'anno
  • 4 riconoscimenti con premi nel campionato statunitense
  • atleta del secolo Cio, miglior calciatore del secolo (con Maradona) e inserimento nel museo statunitense del calcio, è Cavaliere Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico e gli è stata conferita l'onoreficenza brasiliana di Ordine al Merito Culturale.
  • ha totalizzato 1281 reti in 1375 partite ufficiali
Con la nazionale brasiliana:
Ha disputato 92 partite e ha segnato 77 reti (1° posto per reti nella nazionale carioca) tra il 1957 e il 1971: ha vinto 3 Coppe del Mondo.

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