venerdì 27 giugno 2014

LXXIV. 2014: L’ITALIA TORNA PICCOLA


ANCORA UNA BRUTTA ELIMINAZIONE AL PRIMO TURNO PER L’ITALIA (LA SECONDA CONSECUTIVA): ERA DA CINQUANT’ANNI CHE NON SI VERIFICAVA UN EVENTO SIMILE. LA PRIMA VITTORIA CONTRO L’INGHILTERRA AVEVA ILLUSO TUTTI, POI SONO EMERSE LE MANCANZE DI IDEE E DI GIOCO CONTRO DELLE AVVERSARIE NON GRANDISSIME. COME SEMPRE I MEDIA HANNO TROVATO IL CLASSICO CAPRO ESPIATORIO: QUESTA VOLTA È TOCCATO A BOLOTELLI, CHE PRECEDENTEMENTE ERA STATO OSANNATO.

La gestione dI Cesare Prandelli come commissario tecnico della nazionale maggiore di calcio italiana è iniziata nel 2010, raggiungendo il culmine nel mondiale brasiliano del 2014. Nel mezzo c’è stato un secondo posto raggiunto all’europeo 2012 ed anche un terzo posto nella Coppa delle Confederazioni del 2013, prologo di Brasile 2014. Nel suddetto mondiale la nazionale si è qualificata vincendo il Gruppo B europeo con 22 punti (7 vittorie, 4 pareggi, nessuna sconfitta), davanti a Danimarca, Repubblica Ceca, Bulgaria, Armenia e Malta. Prima di partire per il Brasile non ci sono state grosse sorprese tra i convocati: il blocco juventino ha fatto da padrone in difesa e a centrocampo, in attacco oltre alle rivelazioni del Torino Cerci e Immobile, non poteva mancare il giovane talento di colore Balotelli, assieme un Cassano ormai avanzato in età e fuori forma. Roma, Lazio e Napoli sono state rappresentate dai centrocampisti De Rossi, Candreva e Insigne. Dalla francese Paris Saint Germain e dal Parma ci sono stati altri apporti alla rosa dei 23. Giuseppe Rossi della Fiorentina, reduce da una lunga sosta a causa di un infortunio, è stato escluso per le sue non perfette condizioni fisiche, mentre il centrocampista Montolivo si è infortunato durante la preparazione al mondiale. L’Italia è stata inserita in un girone di ferro (il Gruppo D) con Inghilterra, Uruguay e l’abbordabile Costa Rica. La prima partita a Manaus in piena foresta amazzonica, che dà il nome allo stadio, il 15 giugno è stata vinta faticosamente contro la forte Inghilterra per 2 – 1 con reti di Balotelli e Marchisio, con l'assenza per infortunio del capitano Buffon, successivamente rientrato. Dopo quella gara grandi sono stati gli elogi della stampa alla squadra, a Balotelli (che non aveva giocato una grande partita), al centrocampo, al fenomeno Candreva. Sembrava che l’Italia dovesse avviarsi verso una facile vittoria del girone. La seconda partita contro la rivelazione Costa Rica a Recife (Arena Pernambuco) il 20 giugno è stata inaspettatamente persa per 0 – 1. C’è stata qualche occasione sprecata da Balotelli prima dello svantaggio; nel secondo tempo la squadra si è sbilanciata in avanti, facendo entrare altri attaccanti al posto di coloro elogiati nella prima gara, senza però concludere nulla. La terza partita contro l’Uruguay era in programma a Natal (Arena das Dunas) il 24 giugno: era decisiva per entrambe, soltanto che gli azzurri avevano a disposizione 2 risultati su 3 (pareggio e vittoria). L’incontro si è rivelato un ennesimo disastro per gli italiani, apparsi troppo rinunciatari ed impegnati a difendersi: lo 0 – 1 finale è stato il logico risultato di una tattica sbagliata. Balotelli ha perso le staffe per via di un cartellino giallo che gli avrebbe comportato la squalifica nell’eventuale ottavo di finale, nel secondo tempo è stato sostituito dal centrocampista Parolo; forse ci sono stati dei violenti litigi negli spogliatoi tra lui e i compagni a cavallo dei due tempi. L’arbitro ha cacciato ingiustamente Marchisio e non ha espulso l’uruguayano Suarez, reo di aver morso Chiellini, ma il sudamericano una lunga squalifica l’ha beccata comunque. Balotelli ha le sue gravi colpe, ma è ingiusto prendersela solo con lui. Prandelli l’ha sopravalutato, non mettendolo mai in discussione, ma non ha giocato da solo come ha fatto credere erroneamente la stampa dopo l’illusoria vittoria contro l’Inghilterra. Sono le annate nel complesso che sono storte: se la squadra non gira, non gira. In occasione di Sudafrica 2010 toccò a Lippi di essere messo alla gogna, principalmente per aver lasciato a casa proprio Balotelli e Cassano: questa volta i 2 sono stati presenti e non ci sono stati miglioramenti rispetto al precedente mondiale. Le lancette dell’orologio ci hanno riportato indietro a cinquant’anni fa: da allora (1962 e 1966) la nazionale italiano non veniva eliminata al primo turno in due mondiali consecutivi  Le esperienze negative delle ultime 2 edizioni della Coppa del Mondo insegnano che non  sono delle scelte scellerate convocare dei giocatori, anche avanzati in età, che nella stagione dei mondiali disputano in Serie A dei campionati eccellenti, i giovanissimi spesso si rivelano troppo acerbi, immaturi ed inesperti. Infatti i reduci di Germania 2006 sono stati i migliori quest’anno, in primis Buffon e Pirlo. I troppi stranieri presenti in Serie A, B e C riducono le scelte da parte dal Commissario Tecnico, soffocando la crescita e l’esplosione dei giocatori nostrani. I radiocronisti e i telecronisti devono esercitarsi in degli scioglilingua per una corretta pronuncia degli impronunciabili nomi dei calciatori esotici ed economicamente convenienti; allora per la nazionale chi convocano? Thiago Motta. Gli infortuni di Rossi e Montolivo hanno giovato, del primo soprattutto: gli altri attaccanti sono andati male, sarebbe stato il suo mondiale? Lippi ancora rimpiange di non averlo portato in Sudafrica. Il fattore clima (umidità e afa) avrà influito nel calo fisico e tecnico della squadra, eppure altre squadre europee di maggiore qualità non hanno risentito di questo problema. Le conseguenti dimissioni del cittì Prandelli e del presidente della federcalcio Abete sono la logica conseguenza del fallimento totale del calcio italiano, dimostrando che è sbagliato ogni volta che le spedizioni vanno male cercare un solo capro espiatorio per giustificare il fallimento, perciò urge un completo rinnovamento calcistico. La rigenerazione che ci fu dopo l’eliminazione dal mondiale 1966 ebbe i suoi frutti vincenti.


ITALIA 2014
C.T.: CESARE PRANDELLI
Portieri: 1 Gianluigi Buffon (Juventus), 12 Mattia Perin (Genoa), 13 Salvatore Sirigu (Paris St. Germain).
Difensori: 7 Ignazio Abate (Milan), 15 Andrea Barzagli (Juventus), 19 Leonardo Bonucci (Juventus), 3 Giorgio Chiellini (Juventus), 4 Matteo Darmian (Torino), 2 Mattia De Sciglio (Milan), 20 Gabriel Paletta (Parma).
Centrocampisti: 14 Alberto Aquilani (Fiorentina), 6 Antonio Candreva (Lazio), 16 Daniele De Rossi (Roma), 8 Claudio Marchisio (Juventus), 5 Thiago Motta (Paris St. Germain), 18 Marco Parolo (Parma), 21 Andrea Pirlo (Juventus), 23 Marco Verratti (Paris St. Germain).
Attaccanti: 9 Mario Balotelli (Milan), 10 Antonio Cassano (Parma), 11 Alessio Cerci (Torino), 17 Ciro Immobile (Torino), 22 Lorenzo Insigne (Napoli).


PARTITE DELL’ITALIA AL MONDIALE DI BRASILE 2014

Manaus (Stadio Arena Amazonia)
Sabato 15 giugno 2014 ore 18:00
INGHILTERRA – ITALIA 1 – 2 (1 – 1)
XI Coppa del Mondo della Fifa (Gruppo D, 1° incontro)
INGHILTERRA: Hart, Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Henderson (73′ Wilshere), Gerrard[CAP.], Sterling, Rooney, Welbeck (69′ Barkley), Sturridge (79′ Lallana).
C.T.: Roy Hodgson.
ITALIA: Sirigu (Paris St. Germain), Darmian (Torino), Barzagli (Juventus), Paletta (Parma), Chiellini (Juventus), De Rossi (Roma), Candreva (Lazio), Verratti (Paris St. Germain), Pirlo (Juventus)[CAP.], Marchisio (Juventus), Balotelli (Milan).
Sostituzioni: 57’ Thiago Motta (Paris St. Germain) per Verratti, 73’ Immobile (Torino) per Balotelli, 79’ Parolo (Parma) per Candreva.
C.T.: Cesare Prandelli.
Arbitro: Bjorn Kuipers (Olanda).
Reti: 37′ Sturridge (In), 35′ Marchisio (I), 50′ Balotelli (I).
Spettatori: 39.800.

Recife (Stadio Arena Pernambuco)
Venerdì 20 giugno 2014 ore 13:00
ITALIA – COSTA RICA 0 – 1 (0 – 1)
XI Coppa del Mondo della Fifa (Gruppo D, 2° incontro)
ITALIA: Buffon (Juventus)[CAP.], Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Rossi (Roma), Candreva (Lazio), Pirlo (Juventus), Thiago Motta (Paris St. Germain), Marchisio (Juventus), Balotelli (Milan).
Sostituzioni: 45’ Cassano (Parma) per Thiago Motta, 57’ Insigne (Napoli) per Candreva, 69’ Cerci (Torino) per Marchisio.
C.T.: Cesare Prandelli.
COSTA RICA: Navas; Gamboa, Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz[CAP.] (dal 36′ st Brenes), Borges, Tejeda (dal 23′ st Cubero), Bolanos; Campbell (dal 29′ st Ureña).
C.T.: Jorge Luis Pinto.
Arbitro: Enrique Osses (Cile).
Rete: 44’ Ruiz.
Spettatori: 40.567.

Natal (Stadio Arena das Dunas)
Martedì 24 giugno 2014 ore 13:00
ITALIA – URUGUAY 0 – 1 (0 – 0)
XI Coppa del Mondo della Fifa (Gruppo D, 3° incontro)
ITALIA: Buffon (Juventus)[CAP.], Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), Verratti (Paris St. Germain), Pirlo (Juventus), Marchisio (Juventus), De Sciglio (Milan), Balotelli (Milan), Immobile (Torino).
Sostituzioni: 45’ Parolo (Parma) per Balotelli, 71’ Cassano (Parma) per Immobile, 75’ Thiago Motta (Paris St. Germain) per Verratti).
C.T.: Cesare Prandelli.
URUGUAY: Muslera, Caceres, Gimenez, Godin[CAP.], A. Pereira (63’ Stuani), A. Gonzalez, Arevalo Rios, C. Rodriguez (78’ Ramirez), Lodeiro (46’ Maxi Pereira), Suarez, Cavani.
C.T.: Óscar Washington Tabárez.
Arbitro: Marco Rodriguez (Messico).
Rete: 81’ Godin.
Spettatori: 39.706.
Note: espulso Marchisio (Italia) al 59’.

domenica 1 giugno 2014

LXXIII. PRESENTAZIONE DI BRASILE 2014

IL BRASILE

 
 

Forma di governo: repubblica presidenziale federale.
Capitale: Brasilia.
Lingua ufficiale: portoghese.
Superficie: 8.514.877 Km2
Popolazione: 201.032.714 ab.
Densità: 23 ab./ Km2
Etnie: bianchi 49,7%, mulatti/meticci 42,6%, neri 6,9%, asiatici 0,6%, indios 0,3%.
Religioni: cattolica 64,6%, protestante 22,2%, altre religioni 7%, atei 7%.




Breve storia
Per millenni il Brasile fu popolato dai popoli indigeni. Il primo navigatore che esplorò le coste brasiliane fu Amerigo Vespucci, però la scoperta ufficiale della più grossa nazione del Sudamerica avvenne nel 1500 ad opera del portoghese Pedro Alvares Cabral. Tuttavia la colonizzazione vera e propria iniziò nel 1530 ad opera dei portoghesi e la prima città fondata fu Sao Vicente. Col passare dei decenni anche francesi ed olandesi tentarono di stabilirsi nell’odierno Brasile, viste le enormi ricchezze e materie prime presenti, ma poco tempo dopo furono allontanati dai portoghesi. Furono impiantate delle coltivazioni di tabacco, per questo furono importati dall’Africa degli schiavi neri, molto più resistenti degli indigeni locali. Nel periodo della conquista portoghese non mancarono delle forme di resistenza e di guerriglia degli indios, a cui si unirono i neri. Con la sempre più crescente emigrazione dal Portogallo verso il Brasile crebbe l’insofferenza verso la madrepatria e si formarono dei movimenti indipendentisti. Alcune congiure furono scoperte e represse duramente. Negli anni dell’occupazione del Portogallo da parte di Napoleone, il re Giovanni VI si rifugiò in Brasile: il paese assaggiò per la prima volta la piena indipendenza. Dopo il ritorno del sovrano in Portogallo  le sorti del Brasile furono affidate all’erede al trono Pietro, il quale riuscì ad ottenere l’indipendenza dal Portogallo. Pietro si proclamò imperatore ed annesse l’Uruguay. Varie guerre con gli stati confinanti si succedettero nei decenni successivi e delle rivolte interne, in cui l’Uruguay, con l’aiuto di Garibaldi, ottenne l’indipendenza. I movimenti repubblicani che crebbero nel paese ottennero l’abolizione della schiavitù e con una rivolta fu proclamata la repubblica nel 1889. La coltura del caffè che fu introdotta nelle piantagioni attirò molti emigranti dall’Europa, in particolare dall’Italia. Il primo presidente della repubblica federale fu Deodoro de Fonseca. La crisi economica del 1929 – 30 causò un crollo delle esportazioni, principalmente caffè e latte, e dei disordini sociali. In questo contesto si affermò Vergas, espressione degli oligarchi, che dapprima cancellò la democrazia, poi la ripristinò. Il Brasile fu affianco degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 1954 Vergas si suicidò dopo essere stato deposto dai militari. Quegli anni furono caratterizzati da una forte industrializzazione e da imponenti lavori pubblici che portarono alla fondazione della nuova capitale Brasilia (precedenti capitali: Salvador, Rio de Janeiro). Dopo vari governi democratici nel 1964 ci fu un colpo di stato che portò al potere Goulart. Vari governi militari si succedettero fino al 1989: il periodo fu caratterizzata sia da un incremento economico, sia da battute d’arresto, dovute alle crisi petrolifere, e sia a tensioni sociali e manifestazioni. Nel 1989 tornarono le elezioni democratiche e dopo un regresso economico del paese, con degli ulteriori impoverimenti degli strati della popolazione più debole, negli ultimi anni ha avuto inizio una controtendenza che ha portato il Brasile all’interno del G20, cioè nel consiglio delle nuove economie emergenti.


Altre notizie
Geografia e clima:
Il territorio brasiliano confina a nord con Guyana Francese, Suriname, Guyana e Venezuela, a nord-ovest confina con la Colombia, a ovest con il Perù e a sud con Bolivia, Paraguay, Uruguay e Argentina.
Nel territorio del Brasile si individuano: il massiccio della Guyana, l'altopiano del Brasile e la depressione amazzonica. Gli altipiani si estendono principalmente a sud della Foresta Amazzonica. Lungo la costa è presente una stretta fascia pianeggiante. I principali fiumi sono: il Rio delle Amazzoni, il Rio Negro, il Pananá e il Sao Francisco. All'interno del Parco nazionale dell'Iguazú si trovano le 275 cascate che scendono da varie altezze per circa quattro chilometri.
Da un punto di vista geografico il paese è inoltre diviso in cinque grandi regioni geografiche (região, pl. regiões), queste sono usate talvolta anche per fini statistici e non hanno dunque rilevanza da un punto di vista amministrativo; gli stati sono così distribuiti:
il Nord o Amazzonia (Região Norte): Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Rondônia, Roraima, Tocantins
il Nord –Est (Região Nordeste): Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do Norte, Sergipe
il Sud-Est (Região Sudeste): Espírito Santo, Minas Gerais, Rio de Janeiro, San Paolo
il Sud (Região Sul): Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul
il Centro-Ovest (Região Centro-Oeste): Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Distrito Federal do Brasil.
Il clima è generalmente tropicale in quasi tutto il paese, soprattutto a ridosso dell’equatore: il clima è molto caldo in tutto il periodo dell’anno con abbondanti precipitazioni, a nord sono rare le precipitazioni. Nella fasce costiera le piogge sono contenute e gli inverni sono miti. La Foresta Amazzonica è dal punto di vista climatico una zona tra le più piovose della Terra. Al di sotto del Tropico del Capricorno il clima è temperato: il caldo e il freddo variano a seconda delle stagioni.


Economia
Il Brasile, con un prodotto Interno Lordo di 2.253 milioni di $ nel 2012, occupa il 7º posto nella classifica mondiale.
In Brasile l’industria si è sviluppata solo dalla seconda metà del XX secolo. Tuttavia la sua crescita è stata vertiginosa, e le produzioni si sono molto diversificate. Sostenuta anche da capitali stranieri e presente soprattutto a San Paolo e Belo Horizonte, vede la prevalenza dei settori metallurgico, chimico, tessile, alimentare e dei più recenti comparti meccanico (automobili, aerospazio) ed elettronico (radiotecnica, microelettronica).
A partire dal 2006 l’economia ha ripreso a crescere con un vigore superiore (tra il 23-27%). Il Brasile è un paese di “classe media”. Sette brasiliani su dieci dai 16 anni in su appartengono a questo gruppo, secondo Datafolha.



Cultura e sport
La Cultura è basata sulla lingua portoghese e sulla religione cattolica. I nativi americani e i discendenti degli schiavi negri hanno influenzato culturalmente il paese. A sud italiani e tedeschi hanno ulteriormente portato altre influenze culturali. Nell’arte, nella musica, nel teatro e nella letteratura imponenti sono stati i segni lasciati. Lo sport nazionale è il calcio, seguito dall’automobilismo e dagli sport di combattimento.



MONDIALE CALCISTICO BRASILE 2014
 (20.esima edizione Coppa del Mondo di Calcio)


Il manifesto 
  


             
Il logo
                                             

   
 La Coppa del Mondo

                                                              
La mascotte Fuleco


Il pallone del mondiale


  





 L'inno ufficiale dei mondiali





Le città e gli stadi del mondiale






RIO DE JANEIRO
Abitanti: 6.320.446 ab.
Stadio : Maracanà
Anno di inaugurazione: 1950
Capienza: 76.804 posti

BRASILIA
Abitanti: 2.570.160
Stadio: Nazional Mené Garrincha
Anno di inaugurazione: 1974
Capienza: 70.064 posti

BELO HORIZONTE
Abitanti: 2.375.151
Stadio: Mineirăo
Anno di inaugurazione: 1965
Capienza: 62.547 posti

FORTALEZA
Abitanti: 2.452.185
Stadio: Castelăo
Anno di inaugurazione: 1973
Capienza: 67.037 posti

PORTO ALEGRE
Abitanti: 1.409.351
Stadio: Beira Rio
Anno di inaugurazione: 1969
Capienza: 50.287 posti

SAN PAOLO
Abitanti: 11.253.503
Stadio: Corinthians
Anno di inaugurazione: 2014
Capienza:
68.000 posti

CUIABÀ
Abitanti: 556.298
Stadio: Arena Pantanal
Anno di inaugurazione: 2014
Capienza: 42.968 posti

CURITIBA
Abitanti: 2.751.907   
Stadio: Joaquim Américo Guimăraes
Anno di inaugurazione: 1999
Capienza:
28.272 posti
SALVADOR
Abitanti: 2.675.656
Stadio: Itaipava Arena Fonte Nova
Anno di inaugurazione: 2013
Capienza: 48.747 posti

MANAUS
Abitanti: 1.802.014
Stadio: Arena Amazonia
Anno di inaugurazione: 2014
Capienza: 42.374 posti

SĂO LORENCO DE MATA
(RECIFE)
Abitanti: 95.239
Stadio: Itaipava Arena Parnambuco
Anno di inaugurazione: 2013
Capienza: 46.000 posti

NATAL
Abitanti: 811.000 
Stadio: Arena das Dunas
Anno di inaugurazione: 2014
Capienza: 42.001 posti