venerdì 11 settembre 2009

I. I CAMPIONATI DEL MONDO DI CALCIO


Ad Amsterdam il 26 maggio 1928 su idea del presidente Fifa Jules Rimet fu deciso di organizzare un torneo aperto a tutte le nazioni affiliate alla Fifa che facesse passare in secondo piano il torneo calcistico delle olimpiadi, sino a quel momento la manifestazione più importante del gioco del calcio. Per le olimpiadi del 1932 di Los Angeles, però fu deciso di non far svolgere il torneo calcistico, perché negli Stati Uniti d'America quello sport non godeva di molta popolarità. Quel fatto fu un ulteriore stimolo per la Fifa ad ideare un campionato del mondo per nazioni da gestire direttamente.



Jules Rimet (1873-1956)

Il trofeo dei campionati mondiali di calcio fu realizzato dal francese Abel Lafleur, in un periodo in cui lo stile liberty e l'art déco erano al loro apice, coniò una statuetta raffigurante una vittoria alata (Nike) che reggeva una coppa ottagonale, il tutto appoggiato ad un piedistallo di marmo a base anch'essa ottagonale. Il peso complessivo era di 3,8 kg di cui 1.800 grammi in oro a 18 carati.


Oggi i mondiali di calcio sono l'evento sportivo più importante e prestigioso della Terra. La prima edizione si tenne in Uruguay: riuscì a superare la concorrenza di alcune nazioni europee, favorita dal fatto che nel 1930, anno della prima edizione, ricorreva il centenario dell'indipendenza del paese e tra imponenti sforzi economici se la cavò discretamente. Lo stadio principale della competizione di Montevideo fu chiamato Stadio del Centenario e fu costruito per l'occasione. Allora non era facile spostarsi dall'altra parte del globo, non solo per motivi logistici, anche per ragioni economiche, eravamo negli anni della grande depressione, per questo alla prima edizione molte nazioni europee, tra le quali l'Italia, non poterono partecipare. L'Uruguay risentito, per ritorsione boicottò le successive edizioni in Europa: in Italia e in Francia. Nelle prime edizioni, essendo pochissime le squadre partecipanti, le partite per qualificarsi erano rare o non ce ne erano per niente: dipendeva dai casi; con la diffusione del calcio in tutte le nazioni del pianeta le partite di qualificazione divennero la norma. Durante la Seconda Guerra mondiale saltarono due edizioni del mondiale di calcio, il presidente della federcalcio italiana, che aveva la coppa in quanto l'Italia era la detentrice, dovette nasconderla per prevenire razzie da parte delle occupanti truppe naziste. La competizione riprese in Brasile nel 1950 e in quell'edizione si decise di denominare la coppa, Coppa del Mondo Jules Rimet, per omaggiare il suo fondatore che morirà nel 1956. Era previsto che quella coppa venisse assegnata definitivamente alla squadra che se la sarebbe aggiudicata per tre volte: se la portò a casa definitivamente il Brasile a Città del Messico nel giugno 1970, nella partita decisiva per l'assegnazione giocò contro l'Italia, infatti le due nazionali l'avevano conquistata entrambe due volte. Oggi la Coppa Rimet non si sa che fine abbia fatto: si dice che sia stata rubata alla federcalcio brasiliana e poi sia stata fusa in un lingotto d'oro. La Fifa dopo il 1970 bandì un concorso per realizzare la nuova coppa, denominata Coppa del Mondo della Fifa, il concorso fu vinto dall'italiano Silvio Gazzaniga: la coppa è alta 36,8 cm, è in oro massiccio a 18 carati, il diametro della base è di 13 cm, e pesa 6175 g. Alla base ci sono due bande di malachite semipreziosa, mentre al di sotto sono incisi i nomi delle nazioni che dal 1974 si sono aggiudicate il trofeo e non sono previsti numeri di vittorie per aggiudicarsela definitivamente.


Nel corso dei decenni c'è stata spesso l'altrnanza Americhe/Europa nell'organizzare la manifestazione, recentemente invece si è iniziato ad organizzarla anche in nuove realtà come Asia e Africa. Le nazioni europee e sudamericane hanno sempre stradominato la competizione,  non è facile per nuove realtà calcistiche emergere e bloccare quel duopolio, anche se ci hanno fatto conoscere progressi positivi negli ultimi anni.  Il Brasile è la nazione calcistica per eccellenza, è anche la nazione che ha vinto la coppa più volte: l'orgoglio nazionale di quella nazione è presente principalmente nel calcio, non avendo conosciuto guerre  e altri fatti di particolare rilevanza storica; quando la sua nazionale ha subito clamorose sconfitte come nel 1950 e nel 1982 ci sono sempre stati molti malori e suicidi di massa tra i suoi abitanti. La sua rivale storica per eccellenza è l'altra grande sudamericana, l'Argentina. In Italia la seconda religione è il calcio, tutti si sentono commissari tecnici, ma fortunatamente non siamo arrivati ancora arrivati al livello dei brasiliani e siamo la seconda nazionale per trionfi mondiali. La Germania (Germania Ovest) un tempo era forte, oggi è in declino ma è sempre presente con dignità agli appuntamenti che contano, arrivando fino in fondo. La Francia è la principale rivale italiana, spesso ci ha fatto digerire bocconi amari, ma noi ci siamo presi la nostra rivincita con gli interessi. Gli inglesi, inventori del calcio, dopo aver snobbato le prime edizioni, erano di un altro pianeta e non si abbassavano a giocare contro i comuni mortali, non hanno mai fatto molta strada e si sono imposti solo in casa loro, peraltro con mille polemiche; ma in molte occasioni la nazione che ha ospitato la manifestazione ha ricevuto favori. La Spagna  per lungo tempo non riuscì mai a farsi rispettare in questo torneo, come di solito faceva negli altri, la maledizione è finita nel 2010.

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