domenica 27 giugno 2010

LXIII. 2010: DALLE STELLE ALLE STALLE

BRUTTISSIMA ELIMINAZIONE PER L’ITALIA, CAMPIONE DEL MONDO IN CARICA, CHE ERA INSERITA IN UN GIRONE FACILE E ALLA SUA PORTATA. HA TOTALIZZATO SOLO 2 PAREGGI CONTRO PARAGUAY E NUOVA ZELANDA ED HA SUBITO UNA TERRIBILE MAZZATA CONTRO LA SLOVACCHIA: NON AVEVA MAI FATTO PEGGIO DI COSÌ IN UN MONDIALE. DIFFICOLTÀ PER LIPPI NELL’INDIVIDUARE I GIOCATORI DA SCHIERARE, INFORTUNI E PICCOLE INDECISIONI ARBITRALI NON HANNO FRENATO I LINCIATORI: VOLTAGABBANA, INGRATI E SEMPRE PRONTI AD ELOGIARE O AD AGGREDIRE A SECONDA DEI CASI.

Marcello Lippi, da vincente e dando una lezione a tutti i suoi accusatori, lasciò la guida della nazionale di calcio italiana dopo il mondiale di Germania 2006: avrebbero voluto rinnovargli il contratto sino al 2010, ma egli rifiutò per via di tutto quello che aveva subito prima del mondiale per la storia di calciopoli. Non c’era nessun tecnico di grande fama disponibile a guidare la nazionale italiana, per cui Demetrio Albertini, collaboratore del commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi, pensò al suo amico Roberto Donadoni, il quale firmò un contratto di 2 anni. Donadoni guidò la nazionale sino agli europei del 2008: la squadra, dopo aver stentato nelle prime partite, uscì dignitosamente ai calci di rigore nei quarti di finale contro la Spagna. In quel momento tutti ritennero che Donadoni, che aveva allenato sempre squadre di 2° livello, non fosse adatto a guidare la nazionale di calcio e chiesero a gran voce il ritorno del commissario tecnico campione del mondo Marcello Lippi: il nuovo presidente della FIGC Giancarlo Abete li accontentò volentieri. Nel biennio 2008 – 2009 l’Italia si classificò al 1° posto nel Gruppo 8 europeo di qualificazione al mondiale di Sudafrica 2010: realizzò 24 punti in 10 partite, vincendone 7, pareggiandone 3 e non perdendone nessuna, alle sue spalle arrivarono Irlanda, Bulgaria, Cipro, Montenegro e Georgia. Nel giugno 2009 la nazionale italiana ha partecipato, in qualità di campione del mondo in carica, alla Coppa delle Confederazioni disputata in Sudafrica: è uscita al primo turno, vincendo contro gli Stati Uniti e perdendo contro Egitto e Brasile. Lippi dopo il suo ritorno si è affidato ai campioni di Berlino, tranne che a qualcuno che aveva rinunciato per scelta alla nazionale o che non era in piena forma, ma ha sperimentato anche giovani promettenti che ha inserito nella rosa per il mondiale: in difesa i nuovi elementi erano Criscito, Maggio, Chiellini; a centrocampo c’erano Pepe, Marchisio, Montolivo; in attacco ha inserito Quagliarella, Pazzini, Di Natale. I reduci del 2006 erano: Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Pirlo, De Rossi, Gattuso, Iaquinta e Gilardino. I mezzi di informazione hanno suggerito per mesi a Lippi i nomi di Cassano e Balotelli, il primo in particolar modo, ma Lippi non si è fatto influenzare: pensava di farne a meno, sia perché aveva già il suo gruppo consolidato e sia perché i citati giocatori hanno dei caratteri irrequieti e turbolenti che avrebbero creato tensioni e problemi nello spogliatoio. Altri nomi suggeriti erano Totti e Nesta: ma entrambi avevano dichiarato di non voler più giocare in nazionale. L’eroe di Germania 2006 Fabio Grosso è stato tagliato all’ultimo minuto (proprio lui, uomo dell’ultimo minuto) perché Lippi ha ritenuto appropriato non puntare più sul blocco Juventus, per la sua disastrosa stagione in Serie A. Alla vigilia del mondiale non ci sono state molte critiche, la spedizione italiana è partita nell’indifferenza mediatica e già si pensava al successore di Lippi Cesare Prandelli. L’Italia è stata inserita nel Girone F, un girone che sembrava essere in apparenza abbastanza agevole e alla sua portata, è stata molto fortunata rispetto alle altre nazionali di grosso calibro e tutti già pensavano ai probabili avversari degli ottavi, dei quarti e delle semifinali. L’esordio mondiale di Sudafrica 2010 c’è stato il 14 giugno a Città del Capo (Stadio Green Point) contro il Paraguay: 1 – 1 è stato il risultato finale, con De Rossi che ha pareggiato, rimediando al suo errore in stacco aereo che ha consentito ad Alcaraz di siglare lo svantaggio. Il mondiale di Buffon è finito al termine del 1° tempo di quella partita per un problema alla schiena, è stata un’altra tegola dopo l’infortunio di Pirlo: il secondo portiere Marchetti lo ha sostituito nel secondo tempo e nelle successive partite. Si è guardato con ottimismo dopo quel pari: l’Italia aveva dominato la partita, senza però rendersi eccessivamente pericolosa, e aveva costretto il Paraguay a tirare solo una volta in porta, ingabbiandolo nella propria metà campo. La seconda partita è stata giocata a Nelspruit (Stadio Mbombela) il 20 giugno contro la Nuova Zelanda e sono stati confermati i giocatori della 1.a partita: è stato di nuovo 1 – 1, questa volta deludente: Iaquinta su rigore, concesso per atterramento di De Rossi, ha rimediato al vantaggio neozelandese di Smeltz, realizzato allo stesso modo della rete subita nella prima partita, lancio lungo, errore italiano e realizzazione su presunto fuorigioco. Pesanti critiche sono state rivolte a Lippi dopo quella gara: su Marchisio, che non era all’altezza della situazione perché era stato spostato di ruolo a centrocampo, sugli attaccanti Iaquinta, Gilardino, Di Natale, e sulla difesa, lontana parente di quella di Germania 2006. Ma nonostante ciò Lippi si è dimostrato fiducioso ed ottimista per il passaggio del turno. In vista della decisiva sfida con la Slovacchia, che era programmata a Johannesburg (Stadio Ellis Park) il 24 giugno, il cittì ha sostituito Marchisio con Gattuso, la partita sembrava dover essere una formalità, visto che gli slovacchi avevano stentato molto nelle prime partite: agli avversari non è parso vero vedere gli azzurri così tramortiti e spompati e sono andati in vantaggio, grazie ad un errore di un deludente De Rossi, al 25’ con Vittek. Lo stesso giocatore ha raddoppiato al 73’, nonostante l’ingresso in campo di Quagliarella e del recuperato Pirlo: con la regia di quest'ultimo la squadra ha saputo reagire e ha sfiorato il pareggio (rete fantasma?). Di Natale ha trovato la rete delle bandiera all’81’, Qugliarella avrebbe potuto trovare il possibile pareggio, ma è stato invalidato per fuorigioco. In un fallo laterale c’è stata una dormita collettiva difensiva italiana e gli slovacchi hanno realizzato il 3 – 1 con Popunek. E’ stato inutile il 2 – 3 realizzato da Quagliarella a tempo scaduto e nel finale Pepe non ce l’ha fatta a realizzare il possibile pareggio: per la poca forza e per la poca lucidità. Italia campione del mondo addio!

ITALIA 2010
C.T.: MARCELLO LIPPI
Portieri: 1 - Gianluigi Buffon (Juventus), 12 - Federico Marchetti (Cagliari), 14 - Morgan De Sanctis (Napoli).
Difensori: 2 - Christian Maggio (Napoli), 3 - Domenico Criscito (Genoa), 4 - Giorgio Chiellini (Juventus), 5 - Fabio Cannavaro (Juventus), 13 - Salvatore Bocchetti (Genoa), 19 - Gianluca Zambrotta (Milan), 23 - Leonardo Bonucci (Bari).
Centrocampisti: 6 - Daniele De Rossi (Roma), 7 - Simone Pepe (Udinese), 8 - Rino Gattuso (Milan), 15 - Claudio Marchisio (Juventus), 16 - Mauro German Camoranesi (Juventus), 17 - Angelo Palombo (Sampdoria), 21 - Andrea Pirlo (Milan), 22 - Riccardo Montolivo (Fiorentina). 
Attaccanti: 9 - Vincenzo Iaquinta (Juventus), 10 - Antonio Di Natale (Udinese), 11 - Alberto Gilardino (Fiorentina), 18 - Fabio Quagliarella (Napoli), 20 - Giampaolo Pazzini (Sampdoria).







PARTITE DELL’ITALIA AL MONDIALE DI SUDAFRICA 2010

Città del Capo (Stadio Green Point)
Lunedì 14 giugno 2010 ore 20:30
ITALIA – PARAGUAY 1 – 1 (0 – 1)
X Coppa del Mondo della Fifa (Gruppo F, 1° gara)
ITALIA: Buffon (Juventus), Criscito (Genoa), Chiellini (Juventus), Cannavaro (Juventus) cap., De Rossi (Roma), Pepe (Udinese), Iaquinta (Juventus), Gilardino (Fiorentina), Marchisio (Juventus), Zambrotta (Milan), Montolivo (Fiorentina).
Sostituzioni: 46’ Marchetti (Cagliari) per Buffon, 72’ Di Natale (Udinese) per Gilardino, 59’ Camoranesi (Juventus) per Marchisio.
C.T.: Marcello Lippi.
PARAGUAY: Villar [cap.], Morel, Bonet, Vera, Da Silva, Caceres, Riveros, Torres (60’ Santana), Valdez (68’ Santa Cruz), Barrios (76’ Cardozo), Alcaraz.
C.T.: Gerardo Martino
Arbitro: Benito Archundia (Messico).
Reti: 39’ Alcaraz (P), 63’ De Rossi (I).
Spettatori: 62.869.

Nelspruit (Stadio Mbombela)
Domenica 20 giugno ore 16
ITALIA – NUOVA ZELANDA 1 – 1 (1 – 1)
X Coppa del Mondo della Fifa (Gruppo F, 2° gara)
ITALIA: Marchetti (Cagliari), Criscito (Genoa), Chiellini (Juventus), Cannavaro (Juventus) cap., De Rossi (Roma), Pepe (Udinese), Iaquinta (Juventus), Gilardino (Fiorentina), Marchisio (Juventus), Zambrotta (Milan), Montolivo (Fiorentina).
Sostituzioni: 46’ Camoranesi (Juventus) per Pepe, 46’ Di Natale (Udinese) per Gilardino, 61’ Pazzini (Sampdoria) per Marchisio.
C.T.: Marcello Lippi.
NUOVA ZELANDA: Paston, Lochead, Reid, Vicelich (81’ Christie), Nelsen [cap.], Elliott, Smeltz, Killen (93’ Barron), Bertos, Fallon (63’ Wood), Smith.
C.T.: Ricki Herbert.
Arbitro: Carlos Batres (Guatemala).
Reti: 7’ Smeltz (N), 29’ rigore Iaquinta (I).
Spettatori: 38.229.

Johannesburg (Stadio Ellis Park)
Giovedì 24 giugno ore 16
ITALIA – SLOVACCHIA 2 – 3 (0 – 1)
X Coppa del Mondo della Fifa (Gruppo F, 3° gara)
ITALIA: Marchetti (Cagliari), Criscito (Genoa), Chiellini (Juventus), Cannavaro (Juventus) cap., De Rossi (Roma), Pepe (Udinese), Gattuso (Milan), Iaquinta (Juventus), Di Natale (Udinese), Zambrotta (Milan), Montolivo (Fiorentina).
Sostituzioni: 46’ Maggio (Napoli) per Criscito, 46’ Quagliarella (Napoli) per Gattuso, 56’ Pirlo (Milan) per Montolivo.
C.T.: Marcello Lippi.
SLOVACCHIA: Mucha, Pekarik, Skrtel, Zabavnik, Strba (87’ Popunek), Vittek (92’ Sestak), Stoch, Durika, Hamsik [cap.], Jendrisek (94’ Petras), Kucka.
C.T.: Vladimir Weiss.
Arbitro: Howard Webb (Inghilterra).
Reti: 25’ e 73’ Vittek (S), 81’ Di Natale (I), 89’ Popunek (S), 92’ Quagliarella (I).
Spettatori: 53.412.




Considerazioni, conclusioni e polemiche inutili

In questo torneo era da 36 anni che la squadra non usciva al 1° turno, non era mai accaduto che non vincesse mai una partita e che arrivasse ultima nel girone, per di più da campione del mondo in carica. Ora è facile per tutti fare i professori, ma sotto-sotto  i mezzi mediatici sono contenti così almeno per settimane avranno materiale per riempire le pagine dei giornali e per accendere infuocati dibattiti televisivi, come già fecero nel 2002 con l'arbitro Moreno. All'estero godono: ma poi vedremo se le loro nazionali arriveranno sino in fondo e quante volte hanno vinto il mondiale. Forse ci si è messa anche la sfortuna con gli infortuni di Pirlo e Buffon, con qualche decisione arbitrale discutibile, con i problemi dovuti all’elevata altitudine e all’inverno australe; un po’ quasi tutte le squadre europee hanno accusato gli ultimi 2 dilemmi elencati. Purtroppo troppo tardi è stato impiegato l’unico attaccante in forma (Quagliarella), ma come si faceva a prevedere chi girava meglio tra Pazzini, Di Natale e Quagliarella, i quali avevano disputato tutti e 3 una splendida stagione? Lippi li ha provati tutti e solo troppo tardi ha trovato quello giusto. Negli anni ’90, prima Vicini fu fortunato nel puntare su Schillaci e su Baggio, li trovò entrambi in piena forma, da riserve che erano partiti; poi Sacchi trovò uno strepitoso Baggio, che insieme alla buona sorte salvarono più volte la sua deludente nazionale; infine Cesare Maldini, che ebbe dei problemi su Baggio/Del Piero. Non dimentichino che Lippi ha fatto vincere un mondiale all’Italia e tutti debbono essergli riconoscenti: non è cosa facile tra 32 squadre divenire campioni del mondo in un torneo che viene disputato ogni 4 anni e delle squadre con tradizioni calcistiche di rilievo come Spagna ed Inghilterra hanno sempre steccato. Due anni fa dicevano che Donadoni non valeva una cicca e che doveva tornare Lippi, ora invece dicono che era meglio che fosse rimasto. Il problema dei troppi stranieri che giocano nel campionato italiano non è rilevante: anche 4 anni fa il nostro calcio ne era pieno, come ne sono pieni gli altri campionati esteri; ma personalmente ritengo che si debba chiudere le frontiere, puntare sui nostri vivai giovanili e non sulle naturalizzazioni dei sudamericani o di quelli di altri paesi per la nazionale. Penso io che se al posto di questi il C.T. avesse portato dei giocatori differenti, forse sarebbe arrivato un po’ più avanti ma non avrebbe mai ripetuto l’esperienza del 2006 e tutti avrebbero detto: “perché ha portato tali giocatori e ha lasciato a casa gli altri?” (che sono quelli che ha portato realmente) Io rimango coerente con le mie idee, mi sono sempre schierato con le scelte di Lippi e ora ho cercato delle giustificazioni per difenderle. Ma vi confesso che in me, come in tutti voi penso, è subentrata moltissima delusione ed amarezza per l’esito catastrofico di questo campionato del mondo: quasi un anno fa con entusiasmo mi venne l’idea di creare questo blog, dopo che mi ero appassionato vedendo i molti filmati in rete sui trionfi italiani, speravo di giungere ad oggi, non dico ad un nuovo trionfo, ma almeno con una classificazione nelle prime 4 posizioni dell’Italia. Comunque grazie a Marcello Lippi per avermi fatto vivere momenti di gioie immense che non avevo mai vissuto con la nazionale (del 1982 ricordo pochissimo), non solo a me ma anche a molti altri che sperano che la nazionale dia soddisfazioni, felicità ed emozioni che la vita spesso non dà. Invito tutti a seguire sempre con affetto la nazionale, non solo ai mondiali o agli europei ma anche nelle partite amichevoli e nelle gare di qualificazione ai tornei, come feci io da bambino dopo la grande delusione di Messico 86.


Grazie a Marcello Lippi, grazie anche ad Enzo Bearzot, anche se non hanno eguagliato il grande Vittorio Pozzo ed hanno concluso amaramente dopo i trionfi. Auguri a Cesare Prandelli!

lunedì 7 giugno 2010

LXII. PRESENTAZIONE DI SUDAFRICA 2010


IL SUDAFRICA




Forma di governo: repubblica presidenziale.
Capitali: Città del Capo (legislativa), Pretoria (amministrativa), Bloemfontain (giudiziaria).
Lingue: afrikaans (derivante dall’olandese), inglese, zulu, xhosa, swazi e altre.
Superficie: 1.219.090 Km2
Popolazione: 48.502.063 ab.
Densità: 39,7 ab. Km2
Etnie: neri 75% (zulu 23%; xhosa 18%; sotho 16%; tswana 7%; tsonga 4%; swazi 2,5%; venda 2%; ndebele 1,5%; pedi 1%), bianchi 13% (boeri 6,5%, anglosassoni 5,5%, portoghesi/tedeschi/italiani 1%), asiatici 3% (indiani 2,5%, cinesi 0,5%), sangue misto 9,5%, Boscimani e ottentotti 1%.
Religioni: cristiani 75% (Chiesa Riformata Sudafricana 35%, altre confessioni protestanti 30%, Cattolicesimo 10%), animisti 12%, induisti 1,5%, islamici 1%, ebrei 0,5%, nessuna 10%.



Breve storia
Il Sudafrica secondo la paleoantropologia fu la culla dell’umanità, infatti vi sono stati ritrovati fossili delle prime categorie di uomini: Austrolopitegi, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens sapiens. Nei millenni successivi, ai boscimani che popolavano l’odierno Sudafrica, si aggiunsero altre popolazioni nomadi che vi fissarono stabile dimora: i khoisan, gli zulu, e i khosa; popoli cacciatori, allevatori ed agricoltori spesso in lotta tra loro che non diedero vita a strutture politiche complesse. Nel 1486 il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz oltrepassò il Capo di Buona Speranza ed aprì una nuova strada per le Indie: da quel momento i popoli europei (francesi, ugonotti, bavaresi e scandinavi) iniziarono a popolare le coste del Sudafrica. Tuttavia furono gli olandesi della Compagnia delle Indie Orientali i primi a creare uno stabile insediamento e fondarono Città del Capo. Con l’arrivo degli europei le popolazioni indigene si ritirarono gradualmente verso l’interno del paese, successivamente scoppiarono guerre tra bianchi e neri, denominate le Guerre della Frontiera del Capo. Il dominio olandese sul Sudafrica cessò ad inizio 800, quando Napoleone occupò l’Olanda; gli inglesi ne approfittarono per impossessarsi del paese africano. Le tribù nere si ritirarono verso il nord facendo nascere piccole repubbliche indipendenti, entrate successivamente nelle mire espansionistiche britanniche per la scoperta di giacimenti di diamanti, fu così che scoppiò la Guerra Anglo – Boera: il quale contrappose gli inglesi, alleati con le tribù nere xhosa e swazi, ai boeri (di origini olandesi), alleati con i neri zulu. Vinsero gli inglesi, unificarono il paese costituendo l’Unione Sudafricana, che fu inquadrata come dominion all’interno del Commonwealth dell’Impero Britannico. Durante le due guerre mondiali il Sudafrica ovviamente era alleato del Regno Unito, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale il paese ottenne il mandato per l’amministrazione della Namibia, la quale era stata strappata alla Germania; nel frattempo nel 1931 arrivò la piena indipendenza per il paese, ma le tensioni tra inglesi e boeri tornarono a farsi sentire pesantemente. Dopo l’ultimo conflitto mondiale il Partito Nazionale dei Boeri vinse le elezioni ed iniziò la politica di segregazione razziale, nota come apartheid, nei confronti della maggioranza nera della popolazione. Secondo il partito il fine era quello di costituire piccole entità statali autonome (bantustan), dove ogni tribù avrebbe sviluppato la propria cultura ed avrebbe mantenuto la propria identità. L’Onu dichiarò l’apartheid un crimine contro l’umanità, impose delle sanzioni economiche al Sudafrica, le ritirò il mandato sulla Namibia e il paese fu pure espulso dal Commonwealth britannico. Il governo del Sudafrica rifiutò di adempiere alle richieste dell’Onu e si ammise la Namibia come una propria provincia. In mezzo a tutto ciò nel 1967 nel paese venne eseguito il primo trapianto di cuore della storia ad opera di Christiaan Barnard. L’isolamento internazionale e l’emergere di movimenti di opposizione neri, tra i quali l’African National Congress di Nelson Mandela, portarono verso la fine degli anni ’80 alla vittoria politica dei partiti moderati, i quali posero fine all’apartheid e liberarono dal carcere Mandela dopo decenni di detenzione. Alle elezioni del 1994 parteciparono tutte le etnie e Mandela venne eletto presidente. Le tensioni tra le varie etnie dei neri riemersero nel momento della riforma dello stato perché gli zulu pretendevano un loro regno pienamente autonomo.


Altre notizie
Geografia: il territorio è prevalentemente montuoso, composto da altipiani, le cime raggiungono massimo 1.800 m, i monti più importanti sono chiamati Monti dei Draghi, le coste sono composte da pianure alluvionali, tranne la zona di Città del Capo, dove i monti strapiombano direttamente sulla costa. La fauna varia di zona in zona: ci sono praterie, foreste tropicali e savane e non mancano piccole zone desertiche. I fiumi più importanti sono: l’Orange, il Limpopo e il Tugela, quest'ultimo forma grandi cascate. I laghi più importanti sono il Grootvloer e il Saint Lucia. Il clima nella parte meridionale è mediterraneo, però la zona è soggetta a venti antartici, ma l’anticiclone impedisce la penetrazione di correnti oceaniche. Abbondanti precipitazioni ci sono l’estate. Il paese si trova nell'emisfero australe, quindi le stagioni sono inverse alle nostre.


Economia: il paese è il più ricco dell’Africa, l’attività estrattiva è la principale risorsa; il territorio è ricchissimo di oro, diamanti, platino, ferro, uranio e carbone. L’industria è legata alle attività estrattive e alla pesca. L’agricoltura è all’avanguardia nelle grandi piantagioni, ma nei piccoli villaggi c’è ancora l’agricoltura di sussistenza. Il granturco è la principale coltivazione. L’allevamento di bestiame è molto rilevante: il Sudafrica è il principale produttore di lana di pecora e di pellicce di karakul. La pesca e l’agricoltura non soddisfano completamente il fabbisogno nazionale. L’energia del paese è quasi interamente di origine termica. Nonostante lo sviluppo economico il 40% della popolazione vive con meno di 2 dollari americani al giorno e molto diffusi sono i problemi dell'aids e della mortalità infantile.


Cultura e sport: la cultura boera è ben distinta dalla cultura europea perché essa ha una propria letteratura, si riconosce nella lingua afrikaans, ha come fondamento la famiglia patriarcale, il patriottismo e la religione calvinista. La cultura delle etnie bantù comprende opere letterarie tramandate oralmente, ma recentemente quelle etnie si sono aperte alla cultura europea e alle loro opere. La cultura inglese, che si basa anch'essa sulla letteratura, è tarda e si contrappone a quella boera. Lo sport nazionale del Sudafrica è il rugby e gli stadi che verranno utilizzati per il mondiale di calcio normalmente sono usati principalmente per quello sport.




MONDIALE CALCISTICO SUDAFRICA 2010
 (19.esima edizione Coppa del Mondo di Calcio)


I manifesti 

 



Il logo                                                                         
   La Coppa del Mondo
                                                              
 













La mascotte Zakumi                                                       
Il pallone del mondiale
















 L'inno ufficiale dei mondiali






Le città e gli stadi del mondiale




Johannesburg
Abitanti: 3.888.180 
Stadio (1): Soccer City
Anno di inaugurazione: 1987
Capienza: 94.700 posti
Stadio (2): Ellis Park
Anno di inaugurazione: 1982
Capienza: 62.000 posti


Città del Capo
Abitanti: 3.497.097
Stadio: Green Point
Anno di inaugurazione: 2009
Capienza: 70.000 posti


Durban
Abitanti: 3.346.799 
Stadio: Moses Mabhida
Anno di inaugurazione: 2010
Capienza: 70.000 posti


Mangaung/Bloemfontein
Abitanti: 369.568 
Stadio: Free State
Anno di inaugurazione: 1952
Capienza: 45.000 posti


Nelson Mandela Bay/Port Elizabeth
Abitanti: 737.600
Stadio: Nelson Mandela Bay
Anno di inaugurazione: 2009
Capienza: 46.000 posti


Nelspruit
Abitanti: 221.474
Stadio: Mbombela
Anno di inaugurazione: 2009
Capienza: 46.000 posti


Polokwane
Abitanti: 302.957 
Stadio: Peter Mokaba
Anno di inaugurazione: 2010
Capienza: 45.000 posti


Rustenburg
Abitanti: 125.000 
Stadio: Royal Bafokeng Sports Palace
Anno di inaugurazione: 1999
Capienza: 42.000 posti


Tshwane/Pretoria
Abitanti: 2.345.908
Stadio: Loftus Versfeld
Anno di inaugurazione: 1906
Capienza: 50.000 posti

giovedì 3 giugno 2010

LXI. LA ROSA ITALIANA PER SUDAFRICA 2010

ECCO LA ROSA COMPLETA DEI GIOCATORI ITALIANI CHE PARTECIPERANNO AL PROSSIMO CAMPIONATO DEL MONDO IN SUDAFRICA


1 - Gianluigi Buffon (Juventus) Portiere
2 - Christian Maggio (Napoli) Difensore
3 - Domenico Criscito (Genoa) Difensore
4 - Giorgio Chiellini (Juventus) Difensore
5 - Fabio Cannavaro (Juventus) Difensore
6 - Daniele De Rossi (Roma) Centrocampista
7 - Simone Pepe (Udinese) Centrocampista
8 - Rino Gattuso (Milan) Centrocampista
9 - Vincenzo Iaquinta (Juventus) Attaccante
10 - Antonio Di Natale (Udinese) Attaccante
11 - Alberto Gilardino (Fiorentina) Attaccante
12 - Federico Marchetti (Cagliari) Portiere
13 - Salvatore Bocchetti (Genoa) Difensore
14 - Morgan De Sanctis (Napoli) Portiere
15 - Claudio Marchisio (Juventus) Centrocampista
16 - Mauro German Camoranesi (Juventus) Centrocampista
17 - Angelo Palombo (Sampdoria) Centrocampista
18 - Fabio Quagliarella (Napoli) Attaccante
19 - Gianluca Zambrotta (Milan) Difensore
20 - Giampaolo Pazzini (Sampdoria) Attaccante
21 - Andrea Pirlo (Milan) Centrocampista
22 - Riccardo Montolivo (Fiorentina) Centrocampista
23 - Leonardo Bonucci (Bari) Difensore
Commissario Tecnico: Marcello Lippi

Il Commissario Tecnico Marcello Lippi ha preferito non essere troppo conservatore e riconoscente verso coloro che furono determinanti nel conquistare il 4° titolo mondiale nel 2006. I reduci di Germania 2006 sono: Buffon, Cannavaro, De Rossi, Gattuso, Iaquinta, Gilardino, Camoranesi, Zambrotta e Pirlo. Della precedente spedizione mancano nomi eccellenti come Materazzi, Grosso, Toni, i quali furono determinanti, più altri giocatori che allora erano i pilastri della squadra, ma vuoi perché si sono fatti troppo vecchi e vuoi perché attualmente non sono molto in forma, il C.T. Lippi ha preferito puntare sui giovani e su coloro che si sono distinti nell’ultima stagione. Così facendo spera di ripetersi, come fece Vittorio Pozzo tanti anni fa, ed entrare nella leggenda del calcio e non ha fatto come fece Bearzot nel 1986, a cui fu fatale l’essere troppo riconoscente ai campioni di Spagna 82. Ma in questo caso Lippi non ha tagliato completamente i reduci del 2006, come fece Pozzo nel 1938 quando si portò dietro solo 2 giocatori del trionfo precedente, e ha puntato su qualche giovane promettente come fece Bearzot nel 1986: quindi questa circostanza odierna è considerata a sé. È stato molto difficile scegliere la rosa, tant’è vero che è stata presentata nell’ultimo giorno disponibile imposto dalla Fifa: ciò indica che l’Italia continua a sfornare giovani talenti. Il fattore principale che ha determinato il taglio dei campionissimi di Berlino è stata la disastrosa stagione della Juventus, la quale era considerata da Lippi la favorita per lo scudetto. Abbiamo fiducia nella rosa scelta, anche se non ci considera nessuno e tutti parlano dell’Inghilterra, della Spagna e del solito Brasile, neanche ai dirigenti della nostra Federcalcio sembra importare molto di questo campionato del mondo di calcio e sono concentrati nel pensare al prossimo cittì. Vinciamo contro tutto e tutti, notate come siamo poco considerati a livello internazionale, come siamo antipatici e come ci boicottano sempre nell’assegnazione degli Europei? Con quello spirito molto probabilmente neanche le olimpiadi del 2020 verranno assegnate all’Italia. Bisogna rispondere sul campo di gioco e dimostrare a Platini e a tutti gli altri di che pasta è fatta l’Italia: i nostri giocatori al mondiale di calcio saranno i rappresentanti di un popolo e di quello che prima era un impero ed ora è una stato tra i più belli, ammirati ed invidiati del mondo. Vincete!




  







 1° TITOLO ROMA 1934     

 
                            2° TITOLO PARIGI 1938













3° TITOLO MADRID 1982 
   
                                              4°TITOLO BERLINO 2006